È proprio vero che la solidarietà non conosce confini. Semmai, occasioni. E l’ultima ha portato la generosità del Cadore fino in Piemonte. Valsesia, per l’esattezza. È lì che ha fatto tappa il cuore grande di Giacomo Maroldo e della sua “combriccola”. Una tappa generosa nel bel mezzo di una vacanza.
«Mi trovavo lì durante l’alluvione che ha colpito la Valle d’Aosta e il Piemonte, qualche settimana fa – spiega l’auronzano Maroldo, anima della Protezione Civile locale e ideatore di diverse raccolte fondi a scopo solidale -. Con i miei amici siamo rimasti bloccati per frane e cedimenti di ponti. E sono venuto a conoscenza della storia del pastore Fiorenzo».
Una storia strappalacrime, quella del pastore della Valsesia. «L’acqua gli ha portato via oltre 1.200 pecore. Cinquant’anni di lavoro e di sacrifici persi nel giro di due ore, senza poter fare nulla per evitarlo» spiega Maroldo. Praticamente, una vita distrutta dagli effetti del maltempo. Perché l’alluvione ha cancellato l’allevamento di Fiorenzo.
«Ho subito pensato a come fare per dargli una mano – dice Maroldo -. Assieme agli amici Fabrizio De Lenart e Angelo Costalunga ho avviato una raccolta fondi. Abbiamo aperto un conto dedicato: chi vuole dare una mano, può contattarmi via Messenger o su Facebook. Consegneremo direttamente a Fiorenzo quanto raccolto, sabato 7 novembre».
Giacomo Maroldo e i suoi amici non sono nuovi a iniziative di questo genere. Non più tardi di un anno fa hanno raccolto una discreta somma per aiutare nonna Peppina, simbolo del terremoto nelle Marche. E come dimenticare l’iniziativa solidale per i ragazzi marchigiani ospitati ad Auronzo?
«Se si può dare una mano, in qualunque modo, noi ci siamo – dice Maroldo -. Proviamoci anche con Fiorenzo. Al momento hanno aderito all’iniziativa alcuni agricoltori della Val Pusteria e qualche azienda del Centro Cadore».