È arrivato nella tarda mattinata di ieri: da Venezia e scortato dai Carabinieri, ha raggiunto la farmacia ospedaliera del San Martino di Belluno.

Stiamo parlando del quantitativo di vaccino anti-Covid (Pfizer-BioNTech) previsto come fornitura settimanale per l’Ulss Dolomiti. Fornitura che è destinata alle strutture ospedaliere. E anche alle case di riposo. 

Il personale ha iniziato da subito la preparazione. In questo senso, la disponibilità di farmacisti specializzati permette l’allestimento con strumenti di alta precisione, in condizioni asettiche. Da ogni flaconcino vengono ricavate 6 dosi, invece delle 5 previste inizialmente. Così, le dosi settimanali disponibili per l’Ulss Dolomiti salgono a 2.340 a settimana: 390 più delle 1.950 previsto.

Entrando nel dettaglio, ieri sono stati vaccinati 108 operatori e ospiti di due case di riposo (Sersa di Cavarzano: 37 operatori e 17 ospiti; Arsiè: 32 operatori e 22 ospiti); 60 operatori dell’ospedale di Agordo; 54 operatori dell’ospedale di Feltre; 42 operatori del San Martino. Il totale è di 264 persone.

Oggi l’attività vaccinale proseguirà negli stessi ambiti ospedalieri e territoriali con un impegno nell’intera giornata lavorativa: «Dopo il V-day di domenica scorsa – spiega il direttore sanitario Giovanni Pittoni – l’azienda ha risposto prontamente all’arrivo del primo quantitativo importante di vaccino anticovid. È stato anche un modo per testare la catena completa della vaccinazione, partendo dalla preparazione nella Ufa galenica fino alla distribuzione e somministrazione in modo tracciato, sicuro e puntuale». 

«Non abbiamo perso neanche un’ora – conclude il direttore generale dell’Ulss Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno -. Questo è il segno di quanta attenzione stiamo ponendo sulla campagna vaccinale».