“Pacta sunt servanda”. Bisogna rispettare i patti, gli accordi. E quando i sindacati sfoderano il latino, significa che l’attenzione e la tensione sono alle stelle. Il cartello dei lavoratori Acc dice proprio così. Vernice rossa su sfondo bianco, la scritta domina il gazebo allestito davanti alla Prefettura. È il presidio permanente, che rimarrà in Piazza Duomo almeno fino a giovedì 15 aprile: quella la data cerchiata sul calendario, perché il 15 il ministro Giorgetti incontrerà i governatori di Veneto e Piemonte per discutere il progetto ItalComp. E da lì passerà il futuro dello stabilimento di Mel. Che ha bisogno di un presente più stabile e certo, per poter affrontare il sentiero (oggi tortuoso) che porta al polo italiano del compressore. Di fatto, il problema di Acc è sempre uno e uno soltanto: la liquidità. Ecco perché lavoratori e sindacati si sono posizionati davanti alla Prefettura: per avere certezze. E non se ne andranno finché non sapranno qualcosa di più.
«Abbiamo approntato il presidio permanente e resteremo qui fino almeno a giovedì – spiegano Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil -. Più volte abbiamo chiesto un tavolo ministeriale per capire dove si vuole arrivare con il progetto ItalComp. Adesso chiediamo di essere convocati e aspettiamo risposte, perché è finita la cassa».
Ieri mattina è sceso anche il prefetto Sergio Bracco a incontrare i lavoratori Acc. Che sono rimasti tutta la notte all’addiaccio. E oggi (martedì 13 aprile) secondo giorno in piazza.