L’obiettivo della Dolomiti Bellunesi è sempre stato quello di unificare il territorio provinciale attraverso una squadra che rappresentasse le montagne patrimonio dell’umanità. Per ottenere questo risultato, la società punta molto anche sui più giovani, mettendo a disposizione tecnici ed impianti sportivi. Per questo, la SSD Dolomiti Bellunesi ed il comune di Sedico sono felici di annunciare l’ampliamento dell’area sportiva di via Ricolt, proprio a favore del settore giovanile.
Il progetto prevede la costruzione di due nuovi campi in erba sintetica: uno delle dimensioni omologate per ospitare partite di campionati giovanili e senior 3^ categoria ed uno utilizzabile sia per partite di calcio a 5 sia per l’allenamento dei bambini. Oltre a questo, è prevista la fornitura di un blocco prefabbricato con dei nuovi spogliatoi e di un blocco palestra. Questa prima fase verrà terminata entro il prossimo autunno, mentre un ulteriore progetto a medio termine prevede la costruzione di un nuovo edificio, dove destinare spogliatoi ed altri servizi, una nuova tribuna, una palazzina per attività complementari ed un villaggio residenziale, sia per gli atleti che per gli studenti della scuola adiacente.
«Si tratta sicuramente di un progetto ambizioso – afferma Luca Piazzi, direttore generale della Dolomiti Bellunesi -. Ma grazie ai fondi (donati sia da pubblici che da privati) e alle persone con cui ho il piacere di lavorare, credo che non avremo problemi ad affrontare le varie difficoltà».
Un aiuto fondamentale proviene anche dagli organi politici: «Veder investiti i fondi di confine negli impianti sportivi mi riempie il cuore – parla Roberto Padrin, presidente della Provincia -. Per questo voglio ringraziare il ministro D’Incà e gli onorevoli Bond e De Menech, così come i vari investitori che hanno contribuito a questo progetto: far crescere il nome della Dolomiti Bellunesi ci permetterà di far conoscere il nostro territorio a livello nazionale ed internazionale, oltre a permettere ai giovani di praticare uno sport in compagnia e con allegria».
Jacopo Dal Pont
