Marcello Jori è l’artista dell’anno. E, oltre ad aggiudicarsi il Premio Belluno-Cortina 2021, espone le sue opere in una mostra a Palazzo Fulcis. Mostra che potrà essere ammirata fino a domenica 30 agosto: da martedì a venerdì (9.30-2.30 e 15.30-18.30), ma anche sabato, domenica e festivi (10-18.30).
Classe 1952, Jori prediligeva inizialmente la fotografia. E visitava i dipinti dei grandi pionieri del contemporaneo, da Klee a Warhol a Lichtenstein, dando loro una quasi-verità con ricorso alla foto, trasferendoli dal virtuale al reale. Ma pure la fotografia fa uso di viraggi, di inchiostri, e allora li lascia fluire dai loro spazi, come strisce policrome, quasi per un ritrovato effetto informale. Una successiva riflessione ha portato Jori a dirsi che in definitiva al giorno d’oggi le immagini sono costituite di “tessere”: un “mosaico elettronico”, fatto di minime celle cromatiche, i cosiddetti pixel, picture elements, piccoli diedri da incastrare tra loro, come fossero diamanti, pietre preziose. Infatti, Jori le chiama gioie, e ne costituisce come un prezioso forziere. Questi pixel a loro volta sono pronti a ingrandirsi, determinando tanti diedri, tanti abitacoli, come del resto succede nei nostri televisori, quando l’immagine si sgrana. Però quei diedri possono farsi accoglienti, come ostriche, ospitare al loro interno e a loro volta delle immagini.
Ecco perché Jori inverte il suo movimento, tende cioè a ricostruire le forme, e in particolare i profili dei grandi artisti del nostro tempo, diventando un mago delle arti grafiche. E capace di distinguersi anche come fumettista Nell’ultima delle sue metamorfosi, si rivolge addirittura al re di tutti i balocchi, a Pinocchio, ricreandone in mille guise le forme.
