La giunta fa mezzo passo indietro. L’opposizione chiede il dietrofront completo: «La tassa di soggiorno sia differita». È ancora il balzello turistico a far discutere, nel Comune di Alpago.
Nei giorni scorsi la giunta Soccal ha deliberato una modifica sostanziale nella tassa di soggiorno, varata a fine dicembre e pronta a entrare in vigore dal 1° maggio. Di fatto, l’amministrazione ha deciso di abbassare l’aliquota per bed&breakfast e affini, portandola da 1 euro a 80 centesimi. In più, ha limato il numero di giorni in cui un turista è costretto a pagare: da 15 giorni a «dieci o cinque», così si legge nella delibera di giunta.
La mossa, però, non piace all’opposizione, che si è sempre detta contraria all’introduzione della tassa. «L’amministrazione si è resa conto di aver sbagliato? Farebbe meglio a togliere del tutto la tassa di soggiorno – afferma il capogruppo di minoranza, Giuseppe Savi -. L’abbassamento da 1 euro a 80 centesimi non serve a niente. E poi c’è troppa confusione: che senso ha mettere in delibera dieci o cinque giorni? In base a cosa lo si decide?».
Dello stesso avviso anche il consigliere Massimo Bortoluzzi, che annuncia un ordine del giorno ad hoc per differire l’introduzione della tassa, «quanto meno in questo periodo difficile per il nostro settore turistico». «Con l’emergenza da coronavirus dovremmo pensare a un modo per attrarre turisti, non a una tassa per allontanarli – continua Bortoluzzi -. Penso ad esempio ad alcune agevolazioni. Credo che l’amministrazione dovrebbe ripensare alla sua decisione».