Domenica prossima (14 aprile) alle 20.45 a trascinare la platea del Circolo Cultura e Stampa Bellunese sarà un cast d’eccezione che interpreterà “Pigiama per sei”: il più classico dei triangoli – lui, lei, l’altra – prenderà forme diverse, partendo dal rombo, nel momento in cui si verrà a scoprire che il vecchio amico, invitato dal marito per fungere da alibi durante l’incontro clandestino con l’amante, è a sua volta l’amante della moglie.
Ma la figura diventa un poligono complesso finché ogni personaggio è costretto a interpretare un ruolo diverso a seconda di quali siano le persone presenti nella stanza, in un crescendo turbinante di equivoci e risate.
“Pigiama per sei” è il tipico meccanismo perfetto. Un testo in cui lo spettatore si appassiona, immedesimandosi involontariamente, per capire come i vari personaggi riusciranno a trovare soluzioni a situazioni che diventano via via più intricate, fino allo scioglimento dovuto all’arrivo di un ulteriormente inaspettato (e pericoloso) deus ex machina.
Il lavoro di Marc Camoletti, noto per aver scritto esilaranti ‘vaudeville moderni’, portati al successo da grandi interpreti (a partire dal Boeing boeing cinematografico di Jerry Lewis e Dean Martin), presenta l’inedita coppia comica formata da Antonio Cornacchione e Max Pisu, che condividono una storia comune: entrambi diventati comici ‘per acclamazione popolare’, negli ultimi anni stanno consolidandosi come attori di prosa, in allestimenti di notevole successo.
A dirigerli Marco Rampoldi, che da molti anni ha concentrato il proprio lavoro su percorsi in cui sfruttare la naturale forza comunicativa di chi ha frequentato il cabaret, convogliandola in strutture articolate e precise (in questo caso nel rigore di un meccanismo a orologeria).
Accanto a loro le figure femminili di Laura Curino, anche lei abituata ad avere un rapporto di grande legame con la sala per il suo fondamentale percorso nel teatro di narrazione, e Rita Pelusio, capace di passare con facilità dalla leggerezza dei personaggi televisivi, al forte impegno sociale di lavori quali “Ferite a morte” di Serena Dandini.
Uno spettacolo lieve, veloce, divertente, che non rinuncia però a fare uno spaccato impietoso della vacuità che caratterizzava i rapporti personali nel pieno degli anni ’80 in cui il testo è nato, ma che non è migliorata ai nostri giorni.
BIGLIETTI SPETTACOLI: Platea/Galleria Centrale 40 euro, Galleria Laterale 30 euro, Loggione Centrale 25 euro, Loggione Laterale 15 euro