«Dopo oltre un anno la Fondazione Dolomiti Unesco non ha ancora ricevuto dalla Regione la documentazione sul progetto degli impianti di collegamento tra Cortina, Arabba e Alleghe in vista delle Olimpiadi del 2026. I tentativi di ottenere una risposta, almeno tre, sono finora caduti nel vuoto; un controsenso se si considera che la Regione fa parte del cda della Fondazione. Come mai?». A sollecitare Palazzo Balbi è il capogruppo del Partito democratico Veneto Giacomo Possamai, che ha presentato un’ interrogazione a risposta scritta (firmata dai colleghi Andrea Zanoni, Anna Maria Bigon Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Francesca Zottis) rivolta non solo a Zaia ma anche agli assessori all’Ambiente (Bottacin), al Turismo (Caner) e alle Infrastrutture (De Berti).
«Siamo tutti convinti che le Olimpiadi siano una vetrina eccezionale e un’occasione unica di rilancio del territorio; quindi se ci sono delle criticità vanno affrontate e risolte per tempo. E una di queste, sottolineata più volte, riguarda proprio la costruzione di nuovi impianti di collegamento sciistico tra Cortina d’Ampezzo e i comprensori limitrofi. La Fondazione Unesco ha chiesto le carte per valutare il potenziale impatto su un sito naturale unico al mondo e patrimonio dell’umanità dal 2009, la Regione ha risposto con un silenzio che diventa sempre più imbarazzante col passare dei mesi», sottolinea Possamai.
«Non abbiamo dubbi sul fatto che la Regione voglia rispettare i criteri di sostenibilità ambientale, precondizione ineludibile per ottenere le risorse del Recovery Fund e ci accodiamo quindi anche noi all’appello per conoscere finalmente nel dettaglio questo progetto: numero delle stazioni di partenza e di arrivo, tracciati e cabinovie previste. È un’opera ambiziosa e costosa, 64 milioni, definita da Zaia addirittura il simbolo della rinascita della montagna: arrivare a uno scontro senza neanche essersi confrontati sui contenuti sarebbe una sconfitta per tutti, in primis per il territorio bellunese».
