Patente a crediti, cantieri a rischio. Ance prevede rallentamenti

Patente a crediti, cantieri a rischio. Ance prevede rallentamenti

«C’è il rischio concreto che alcuni cantieri possano subire dei rallentamenti. Il meccanismo della patente a crediti non è ancora conosciuto e recepito soprattutto dalle realtà più piccole. Serve, a nostro avviso, un ulteriore sforzo di semplificazione». A dirlo è Paolo De Cian, presidente di Ance Belluno, a un mese dall’entrata in vigore della patente a punti e a pochi giorni dalla sua obbligatorietà, scattata il primo novembre.

Da inizio mese, infatti, la patente è diventata obbligatoria per operare in cantiere; questo significa che le imprese tenute all’adempimento devono esserne in possesso o averne fatto richiesta tramite portale dell’Ispettorato nazionale del Lavoro (Inl) a mezzo Spid o Cie.

«Si tratta di un doppione di adempimenti già vigenti che inevitabilmente appesantisce il lavoro delle imprese di piccole dimensioni che spesso non hanno un ufficio amministrativo strutturato oppure, nel peggiore dei casi, nessuno che si occupi della parte amministrativa», rimarca De Cian, che sottolinea come il tema riguardi molte imprese subappaltatrici. «Tutto il mese di ottobre, anche sul nostro territorio, le imprese principali hanno ricevuto dai loro subappaltatori molte autocertificazioni e poche patenti o richieste inviate tramite portale Inl. La disciplina sembra rimanere ancora poco conosciuta e sconta il fatto che, come spesso accade, è entrata in vigore dall’oggi al domani. Temiamo che in questi giorni l’Ispettorato possa venire bombardato dalle richieste, che il portale possa avere malfunzionamenti e che, di conseguenza, si rallenti o si blocchi l’attività di cantiere. È un pericolo serio, che va scongiurato. L’operatività del settore va garantita». A ciò si aggiunge anche il nodo legato al Durf (documento unico di regolarità fiscale), necessario per la richiesta di patente, per cui non è stato ancora chiarito come si debbano comportare quelle imprese non tenute a richiederlo oppure coloro che, pur avendolo richiesto, sono ancora in attesa di riceverlo.

De Cian ricorda come Ance preferisse «introdurre un sistema di qualificazione preventiva piuttosto che una disciplina, come questa, che interviene ex post con i controlli o a infortunio già avvenuto».

«Nonostante tutto, rispetto alla formulazione iniziale del provvedimento, il Ministero ha recepito diverse richieste dell’Associazione», prosegue De Cian. «Per questo auspichiamo nuovi interventi semplificativi e che si possa riprendere la strada del dialogo».

La normativa prevede che i committenti e i direttori lavori siano tenuti a verificare il possesso della patente a crediti da parte delle imprese presenti in cantiere, pena una sanzione amministrativa pecuniaria da 711,92 a 2.562,91 euro. Prossimamente, la facoltà di controllo verrà estesa anche alle imprese appaltatrici principali. Tuttavia, è bene che queste ultime si tutelino verificando già da ora con i propri subappaltatori il possesso della patente. «Giusto il controllo, ma anche qui servirebbe uscire da un’ottica punitiva» conclude De Cian. «La sicurezza sul lavoro è innanzitutto una questione culturale che, come Ance, ci vede costantemente mobilitati con interventi di formazione, aggiornamento e informazione, dove imprenditori e lavoratori sono chiamati a lavorare fianco a fianco».

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