Prima Alleghe, poi a ruota Pieve di Cadore. I palaghiacci chiudono e le piscine rischiano di dover fare la stessa fine. Poi di chi sarà il turno? Di fronte al caro bollette gli stadi del ghiaccio non hanno potuto far altro che abbassare le serrande: ad Alleghe era arrivata la bolletta di agosto da 53mila euro; a Pieve addirittura 55mila. E adesso a tremare sono gli impianti di risalita, per un inverno che – a queste condizioni – potrebbe essere peggio di quello del lockdown più buio.
Per provare ad alzare l’attenzione, le società sportive di Alleghe hanno lanciato l’iniziativa: un sit-in per lanciare un grido. Di domenica mattina, alla luce del sole, perché quella dell’Enel costa troppo.
«In queste ore abbiamo appreso con profondo dolore che, a causa dei costi spropositati dell’energia, il nostro palaghiaccio verrà chiuso. Temevamo si scatenasse un effetto domino irreversibile, e così si sta verificando» scrivono in una lettera aperta i dirigenti dell’Hockey Alleghe, assieme ad Agordino Ghiaccio e Sport. «Dopo poche ore un’altra amministrazione, Pieve di Cadore, ha fatto altrettanto. E lo faranno a breve altre strutture in tutta la provincia, piscine, impianti di risalita, e tutti gli altri impianti sportivi energivori. La nostra speranza è che tutte le associazioni sportive, ora più che mai, mostrino sinergia e caparbietà per evitare il disastro ed il fallimento di tante realtà costruite e mantenute con impegni e sacrifici. Per dare un segnale forte alle istituzioni e alle federazioni sportive abbiamo intenzione di ritrovarci davanti al palaghiaccio di Alleghe domenica dalle 11 alle 12 per un sit-in di solidarietà e di supporto tra associazioni sportive».
