La memoria, personificata, ha la fisionomia di un anziano, carico d’anni e di esperienza. A Longarone però ha la voce dei bambini. Oltre 500 voci bianche provenienti da tutta Italia, che a giugno daranno vita a una delle più grandi manifestazioni corali di tutto lo Stivale. E daranno il la alle celebrazioni del 60° del Vajont.
La data da cerchiare in rosso sul calendario è sabato 3 giugno. Alle 17.30 il Palasport di Longarone ospiterà “Cori in festa”. Si esibiranno 27 cori di bambini provenienti dal Triveneto, da Sardegna, Sicilia, Liguria, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia e Piemonte. Con il coordinamento del Coro Arcobaleno di Limana.
«Vogliamo dare un segnale forte alla memoria del Vajont, che 60 anni dopo deve essere trasmessa perché non cada nel vuoto, ma diventi monito e riflessione. E chi meglio dei bambini e e del loro candore?» le parole del sindaco, Roberto Padrin. «Sarà la terza volta che Longarone ospita “Cori in festa”. La prima volta fu nel 2013, ospite quel Cino Tortorella che all’Epifania del 1964 portò in tv alcuni dei bambini rimasti orfani dopo il 9 ottobre 1963».
La manifestazione non sarà solo un esercizio di memoria. Ha anche uno scopo solidale: raccogliere fondi da destinare a Insieme si Può per il progetto di un nuovo pozzo in Africa. «Vogliamo lasciare un segno della nostra passione e aiutare alcune comunità africane» spiegano Catia Della Vecchia e Luciano Reolon, le anime del Coro Arcobaleno.
«Per “Cori in festa” abbiamo costruito uno spettacolo che farà riflettere e pensare» aggiunge Ludovico Socco, maestro e autore di canzoni per bambini, vincitore di ben tre edizioni dello Zecchino d’Oro. «Per i bambini il canto corale è emozione ma anche ascolto e relazione. Legare questa attività al ricordo del Vajont sarà un percorso di crescita importante per tutti i piccoli coristi che arriveranno a Longarone».
foto: la presentazione di “Cori in festa” 2023