«Obbligo di Green pass? Genera scompiglio tra le Forze armate e dell’ordine»

«Obbligo di Green pass? Genera scompiglio tra le Forze armate e dell’ordine»

«L’obbligatorietà del Green pass è l’ennesima decisione che genera scompiglio e malumori tra il personale delle Forze armate e dell’ordine». Ad affermarlo è Alessandro Farina, responsabile provinciale del Dipartimento difesa di Fratelli d’Italia. 

«Una cosa è chiara e teniamo a ribadirla, unendoci al coro dei sindacati militari: “L’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro”. È il primo articolo della Costituzione sul quale ha giurato il personale dei comparti di difesa e sicurezza». Non ci sono dubbi sull’esigenza di dare la massima attenzione e stimolo alla campagna vaccinale, ma abbiamo l’impressione che ciò stia avvenendo attraverso escamotage a danno dei lavoratori». 

In linea col partito di cui fa parte, Farina assume una posizione molto critica: «Non si può fare a meno del lavoro, perché il lavoro è l’unico strumento capace di assicurare libertà, dignità, uguaglianza e giustizia. Inoltre, la sospensione senza retribuzione risulterà insostenibile da qualunque lavoratore italiano medio, creando un disagio sociale, generando insicurezza e persino maggiore ostilità verso l’altro, con riflessi nel benessere psicologico del personale e del proprio nucleo familiare. La sicurezza è un pilastro per la crescita economica e sociale di qualsiasi Paese che vuole fondarsi su valori democratici e di libertà e non si possono attuare leggi senza valutarne l’impatto, anche fisico, su chi deve garantirne l’osservanza, cioè le Forze dell’ordine». 

Farina è netto: «Lo Stato deve prendersi le sue responsabilità. Voglio essere chiaro, qui non si tratta di “sì-vax e no-vax”: i militari italiani sono una categoria di lavoratori che, a oggi, può mostrare un libretto vaccinale sempre aggiornato e che a ogni scadenza si preoccupa di effettuare tutti i richiami. In più, ci sono delle apposite profilassi sanitarie a cui vengono sottoposti nei periodi di preparazione ad un impiego nei vari teatri operativi internazionali. Quindi non chiamiamoli “no-vax”. Questo non basta ai tecnici del governo che, ancora una volta, dimostrano di non valutare e considerare la specificità di alcune mansioni». 

Non a caso, il «Dipartimento provinciale è fermamente contrario all’ennesima norma liberticida che impone una ratio inaccettabile e chiede la gratuità dei tamponi per le Forza armate e dell’orrdine».

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