Nuovo flashmob ambientalista: «Zaia peggio di Vaia»

Nuovo flashmob ambientalista: «Zaia peggio di Vaia»

La loro posizione è nota da tempo. E nei giorni scorsi l’hanno ribadita. Le associazioni ambientaliste dell’alto Bellunese hanno detto di nuovo “no” allo Sliding Centre di Cortina, attraverso un flashmob intitolato “Salviamo il bosco di Ronco dalla nuova pista da bob”.

«La complicata vicenda della realizzazione del nuovo Sliding Center olimpico di Cortina si avvia a compimento ma ancora non è dato sapere in quale direzione. Infatti, andata deserta la gara d’appalto, la Simico spa potrà provare a trattare l’affare senza trasparenza e senza gara, bruciando, oltre ai tempi contingentati, ogni ordinaria regola di garanzia per l’efficienza e l’economia della spesa pubblica» dicono dal coordinamento associazioni ambientaliste dell’alto Bellunese. «Abbiamo evidenziato a tutti i decisori – compreso il presidente Luca Zaia, unico patron in Veneto di questa Olimpiade, da noi incontrato lo scorso dicembre – quali siano le motivazioni razionali di carattere ambientale, socio-economico e anche sportivo che si oppongono alla realizzazione della nuova pista, e come sia molto più logico trasferire le gare a Innsbruck/Igls, che in queste ultime ore ha rilanciato in modo ufficiale la propria disponibilità. 

Finora abbiamo purtroppo dovuto constatare una irremovibile pervicacia nel volere a tutti i costi mantenere le gare a Cortina. Evidentemente vi sono ragioni a noi poco comprensibili che impediscono un saggio ravvedimento». 

Gli ambientalisti nel flashmob hanno abbracciato gli alberi del bosco di Ronco, che sarebbero messi in pericolo. «Il sacrificio del bosco di Ronco per fare posto a un serpentone di cemento e metallo non solo non è giustificato ma, da un punto di vista procedurale, presenta molte pecche. Come infatti evidenziato nel ricorso presentato da Italia Nostra al Tar del Lazio, il disboscamento previsto non è quello indicato in progetto ma supera di gran lunga la soglia oltre la quale la normativa vigente prevede la procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale. Questo passo è mancato, e invece va attuato» dicono gli ambientalisti, che si sono legati in un abbraccio simbolico ai larici di Ronco, piante di oltre 150 anni, alte più di trenta metri, che costituiscono un bosco coetaneo e monospecifico a quota relativamente bassa, una unicità nei paesi alpini. «Di questo bosco sono evidenti il valore paesaggistico, la spettacolarità, il fatto che abbia resistito alla devastante tempesta Vaia» dicono gli ambientalisti. «Il nuovo Sliding Center, se realizzato, passerà alla storia come “tempesta Zaia”».

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