Nuovo acquedotto in quota: sono serviti 600 voli di elicottero

Nuovo acquedotto in quota: sono serviti 600 voli di elicottero

Si sono conclusi i lavori per la realizzazione del nuovo acquedotto a servizio delle frazioni di Chioit, Malos, Bogo, Martin, Cavarzan e Collesin in comune di Cencenighe Agordino. Il cantiere, avviato lo scorso giugno, si è reso necessario per sopperire agli ingenti danni causati dalla tempesta Vaia alle diverse fonti di approvvigionamento locali e in particolare alla sorgente di Chioit, distrutta dalla furia dell’uragano. 

Progettati dal personale ingegneristico di Bim Gsp, i lavori hanno portato alla sistemazione della sorgente Cason, a quota 1.464 m, ottimizzata nella capacità di captazione; alla posa di circa 1 km di nuova condotta, in sostituzione dell’esistente, per collegare la sorgente al borgo di Chioit; alla costruzione di un nuovo serbatoio, a quota 1.325 metri; alla realizzazione di una stazione di sollevamento a Martin. E alla posa di una doppia condotta in ghisa: 950mila euro l’importo complessivo dell’investimento.

“Con quest’opera – spiega Attilio Sommavilla, presidente di Bim Gsp – abbiamo completato un progetto molto più ampio di messa in sicurezza dell’approvvigionamento idrico dell’intero comune di Cencenighe. Un anno fa abbiamo collegato le reti di Vallada e Canale d’Agordo, per garantire a buona parte del territorio la necessaria stabilità nell’erogazione. Ora, con questo secondo intervento, abbiamo assicurato l’apporto di acqua anche alle sei piccole frazioni comunali, che potranno contare su un sistema infrastrutturale adeguato ai fabbisogni e performante anche nei picchi di presenze stagionali. Non solo, abbiamo aggiunto un nuovo tassello anche alla nostra strategia di lotta ai cambiamenti climatici, che vede nelle interconnessioni tra acquedotti la soluzione per prevenire emergenze, bilanciare al meglio le risorse disponibili e rendere, al contempo, più resilienti territorio e infrastrutture. Un passo avanti, infine, è stato compiuto anche nella ricostruzione post Vaia che, non dimentichiamolo, ha colpito principalmente la vallata agordina». 

I lavori, particolarmente complessi per le quote dei siti, gli importanti dislivelli, le forti pendenze e la limitata accessibilità dei luoghi, hanno richiesto l’uso di mezzi speciali come l’escavatore a ragno. E l’elicottero, con circa 600 voli, per il trasporto e il getto dei volumi di calcestruzzo. 

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