Adesso ci sono i soldi per il sistema dello sci e anche il sistema per distribuirli. Il Decreto Sostegni però rischia di fare figli e figliastri. A lanciare l’allarme è Uncem, Unione dei Comuni ed enti montani.
«L’articolo 2 del decreto è importante per la montagna perché prevede 700 milioni per le imprese che gestiscono impianti di risalita e che hanno subito enormi perdite a causa della mancata apertura – dicono Roberto Colombero, presidente Uncem Piemonte, e Marco Bussone, presidente nazionale -. Oltre a dare ristoro alle imprese dell’indotto, però, occorre evitare che, per come è scritto ora l’articolo, si creino sperequazioni tra piccole e grandi stazioni. Le prime potrebbero ricevere quantità esigue di risorse se resterà il parametro legato alle presenze, dunque alle notti dormite nelle strutture ricettive. Con il Governo e il Parlamento abbiamo avviato un dialogo per correggere la norma nella conversione parlamentare del decreto che anticipa poi il decreto attuativo. Occorre agire bene e in tempi certi per dare adeguati ristori a tutte le imprese e le professioni dei territori montani, senza penalizzare stazioni sciistiche più piccole e Comuni ove non vi sono impianti di risalita, che comunque hanno sofferto molto per i mancati flussi turistici di questo inverno».