Non sono come il Nuvolau, subissato di domande e carico di interesse mediatico (forse per la posizione). Ma anche il Rifugio Padova (in foto) e il Bajon possono dire la loro. Per entrambi è finito il contratto d’affitto e il Comune di Domegge li rimette sul mercato per i prossimi sei anni. Il periodo delle manifestazioni di interesse è aperto e scadrà il 1° aprile. Dopodiché partirà la procedura negoziata con chi si è fatto avanti. Un’occasione sia per l’amministrazione comunale sia per chi intende tentare la via del turismo di alta montagna, che dopo l’estate Covid 2020 è pronto a ripartire con entusiasmo una volta archiviata la pandemia. 

Il Padova soprattutto, che è un vero gioiellino dei rifugi di montagna. Per la sua posizione, sotto l’anfiteatro naturale degli Spalti di Toro. Per la sua storia, più di un secolo di glorioso servizio a disposizione degli alpinisti, inserito recentemente anche nell’anello delle Dolomiti Friulane. E per l’atmosfera che riesce a regalare, con i suoi scuri dipinti di rosso. Il Padova è un gioiellino anche perché ha una mini centralina idroelettrica che lo rende completamente autonomo dal punto di vista energetico.

E poi c’è il Bajon, sotto le Marmarole. Molto più spartano del “Grand hotel Padova”, ma estremamente affascinante. Il Comune nella documentazione per la manifestazione d’interesse chiede 8.500 euro l’anno come canone d’affitto base (11mila per il Padova).

Tutte le informazioni e la documentazione relativa potranno essere richiesti al Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale (telefono 0435-72061, e-mail ut.domegge@cmcs.it).