«No allo scippo dell’autonomia». La Lega contro l’emendamento sulle concessioni idroelettriche

«No allo scippo dell’autonomia». La Lega contro l’emendamento sulle concessioni idroelettriche

«Segnaleremo le forze politiche che vogliono cancellare l’autonomia territoriale delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche». Ha un diavolo per capello, l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin. La colpa è dell’emendamento (a prima firma di Gianclaudio Bressa) che prevede l’allungamento delle concessioni delle Grandi derivazioni idroelettriche ai concessionari uscenti oltre la scadenza del 2029, inserito tra le migliaia di emendamenti al Decreto semplificazione, in discussione al Senato dal prossimo 24 agosto. Con Bottacin si schiera, compatta, tutta la Lega bellunese. «È chiaro l’intento di demolire la regionalizzazione delle concessioni, introdotta nel febbraio 2019 con il decreto Semplificazioni di allora – attacca l’assessore regionale Giampaolo Bottacin – e fatta propria dalla Regione con l’apposita legge regionale. Sono molto arrabbiato, perché questa è una battaglia che porto avanti da dieci anni, assieme alle province di Verbania e Sondrio». L’emendamento al momento è stato giudicato inammissibile. Ma se dovesse essere “ripescato”, la Lega valuterà un ricorso alla corte costituzionale.

Il tema è noto. Alla scadenza delle grandi concessioni idroelettriche (per quasi tutte il termine è fissato per il 2029), gli impianti dovrebbero passare gratuitamente alle regioni. Nel frattempo, i concessionari hanno l’obbligo di fornire gratuitamente una quota parte di energia ai territori nei quali insistono gli impianti idroelettrici. Energia che può essere monetizzata. Tradotto, alcuni milioni di euro che dovrebbero arrivare nel Bellunese.

«L’emendamento invece punta a concedere ancora dieci anni di gestione degli impianti agli attuali concessionari – tuonano i rappresentanti bellunesi del Carroccio – in totale spregio dell’autonomia, della quale questa legge rappresenta il primo risultato. Soldi che sarebbero arrivati direttamente al territorio vengono tolti in nome di un fantomatico interesse nazionale, mentre si tratta solamente di un regalo ai concessionari».

Al momento l’emendamento, assieme ad un altro migliaio, è stato dichiarato inammissibile. Ma il timore è che possa essere “ripescato” nella successiva valutazione in commissione. «D’altra parte la Sinistra ci ha già provato una volta ad affossare la legge – commenta il senatore Paolo Saviane – per cui ci attendiamo che ci provi ancora». Ma è già allo studio un ricorso, nel caso l’emendamento venga “ripescato”: «Lo valuteranno i legali, l’energia è una delle 23 materie concorrenti richieste dal Veneto nel dossier sull’autonomia».

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto