Pubblicato il bando per l’assegnazione della gestione degli impianti di risalita del Nevegal (disponibile sul Portale Gare della Provincia di Vicenza, Stazione Unica Appaltante per il Comune di Belluno): da mercoledì 8 febbraio sono scattati i termini per la presentazione dell’offerta; lunedì 6 marzo alle 12.00 la chiusura e martedì 7 marzo l’apertura delle buste, che stabiliranno chi gestirà gli impianti del Colle per i prossimi anni.
Parla di «momento storico» il sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin: «Ci troviamo ad un momento di svolta per il futuro del nostro Colle, abbiamo sempre detto di credere nel suo sviluppo e nel suo enorme potenziale. Si tratta di un bando complesso e strutturato; ringrazio l’assessore Roccon, i tecnici e gli uffici per aver completato il bando in tempi record».
A seguire l’iter del bando, infatti, è stato l’assessore con delega al Progetto Nevegal Franco Roccon che – oltre a rimarcare la soddisfazione di Palazzo Rosso per il risultato ottenuto – evidenzia anche i punti principali del documento.
Il contratto di concessione prevede la gestione ordinaria degli impianti di risalita – attività invernale, orari minimi di attività, etc. -, ma l’impegno riguarderà anche la gestione, manutenzione e promozione dei “percorsi ciclo–escursionistici di Col dei Pez e Faverghera Bassa, nonché dei tracciati di mountain bike gravity, downhill, freeride ed enduro che ricadono nel territorio oggetto di concessione”. La base d’asta è di poco più di 94mila euro all’anno più iva.
Particolarmente “delicata” – come ricorda lo stesso assessore – la questione delle manutenzioni.
Proprio al tema manutenzioni dedicherà particolare attenzione nella sua analisi del bando la società Nevegal 2021, attualmente proprietaria degli impianti che – se il Comune individuerà un gestore entro il mese di maggio 2023 – saranno ceduti a Palazzo Rosso per una cifra che si aggira attorno ai 145mila euro. Nevegal 2021 è un potenziale partecipante alla gara, ma la questione delle manutenzioni straordinarie sarà cruciale.
La società ha già provveduto a contattare alcuni professionisti per studiare il bando e, sulla base delle loro analisi, valutare cosa fare: i tempi sono stretti e ci sono alcuni aspetti da valutare, anche se il lungo periodo di concessione (12 anni + 1) permetterebbe di “ammortizzare” spese e investimenti.