Forse non aveva studiato a sufficienza. O forse temeva di non farcela. Adesso però, oltre a non aver passato l’esame della patente, dovrà rispondere di tentata truffa. Nei guai una donna di 32 anni, di origine straniera.

La giovane è stata pizzicata a farsi suggerire le risposte corrette all’esame teorico per la patente “B”. Tra l’altro, aveva escogitato un sistema a dir poco ingegnoso. Si era infilata un auricolare bluetooth sotto alla cuffia utilizzata per ascoltare le domande d’esame, collegato a uno smartphone occultato sotto i vestiti.

In pratica, le domande venivano ascoltate da una persona collegata all’altro capo del telefono. E per ogni quesito c’era la risposta, trasmessa tramite le cuffiette.

Qualcosa però è andato storto. Gli agenti della Polizia stradale hanno visto che c’era qualcosa di strano e hanno scoperto il tentativo di truffa. È successo nella mattinata di martedì 7 febbraio, negli uffici della Motorizzazione civile di Belluno. 

La donna, una volta scoperta, è stata identificata e denunciata all’autorità giudiziaria. Il “kit” fraudolento è stato sequestrato, anche con la finalità di poter risalire ai complici dell’ingegnoso, ma illegale, sistema.

L’attività della Polizia di Stato continuerà nell’ottica di vigilare sul corretto svolgimento delle modalità d’esame volto al conseguimento delle patenti di guida, affinché la circolazione su strada avvenga da parte di quei soli guidatori in effettivo possesso dei requisiti tecnico teorici richiesti dalla legge.