Metà Quaresima, mezzo carnevale. La tradizione era così un tempo. Una pausa golosa a metà del cammino quaresimale, fatto di astinenza dalle carni e rinunce a tavola. In molte case venivano fritti i crostoli e le frittelle, proprio come negli ultimi giorni di carnevale. È un lato delle vecchie usanze che si è andato perdendo. Non si è persa invece la tradizione del “Brusa la vecia”, che è molto più antica, visto che affonda le radici nei saperi agrari. Significava bruciare le sterpaglie lasciate dall’inverno e trasformarle in cenere per concimare campi e prati.

Oggi non è più così, ma i falò rimangono. La festa di metà Quaresima cade oggi (giovedì 7 marzo), ma i “Brusa la vecia” si snoderanno soprattutto nei prossimi giorni, fino a sabato, meteo permettendo. Ce ne sono diversi in Valbelluna.

Oggi, ad esempio, è il turno di Lentiai. La vecia verrà bruciata in Piazza Crivellaro alle 20.30, con la partecipazione della locale filarmonica, della classe quinta della scuola Domenico Savio, e con il duo G&G ad allietare la serata. Stessa data e stesso orario (oggi alle 20.30) per la vecia di Prapavei (Sedico).

Sabato invece (9 marzo), sarà la volta della vecia di Limana, alle 20 nello spiazzo di fronte al ristorante Da Grisù, a Ricomes, con lettura del testamento, come da tradizione. A Trichiana la grande festa delle vecie è in programma per il 16 marzo. Ma sono tanti i roghi tradizionali che prenderanno vita da oggi ai prossimi giorni in provincia.