Un masso di grandi dimensioni. Poi sassi più piccoli. In ogni caso, ancora pericolo sulla strada della Val di Zoldo, martoriata prima dalle frane, poi dagli incendi dell’inverno scorso.
L’ultima caduta massi risale a ieri mattina (domenica 15 gennaio). Non si sono registrati danni particolari, nessun ferito e nessuna auto coinvolta, per fortuna. Ma è stata una questione di pochi secondi. Perché i detriti caduti dalla parete che sovrasta la Sp251 potevano colpire chiunque si fosse trovato a passare per strada in quel momento.
I sassi sono scesi dalla scarpata tra Igne e Soffranco (in Comune di Longarone), uno dei punti più soggetti a questo genere di pericolo. Diverse auto si sono fermate per spostare i massi dalla carreggiata, formando una piccola coda.
Il problema quindi resta di grande attualità sulla strada di Zoldo. Servirebbero interventi consistenti, ma lo Stato non ci sente. La strada è provinciale, certo. Ma Palazzo Piloni dal 2014 riceve zero euro da Roma per la viabilità di sua competenza (fino al 2014 invece beneficiava di un trasferimento annuale di 15 milioni). Gli uffici della Provincia hanno stimato che negli ultimi anni hanno dovuto rinunciare a 140 milioni di euro che altrimenti sarebbero stati investiti nella manutenzione della rete viaria.
