Marco Paolini e la giornalista Floriana Bulfon per il trentennale dalla morte di Tina Merlin

Marco Paolini e la giornalista Floriana Bulfon per il trentennale dalla morte di Tina Merlin

«Tina Merlin è una figura che oggi, a trent’anni dalla morte, rimane di profonda attualità. Rappresenta quei valori di verità, approfondimento e giustizia che sono fondamentali nella costruzione di una società civile». Parola di Simone Deola. Il consigliere provinciale delegato alla cultura lancia così il convegno per il trentennale dalla morte di Tina Merlin, in programma domani (venerdì 5 novembre) al Teatro Comunale di Belluno, a partire dalle 10.30. Un evento organizzato dal Sindacato giornalisti del Veneto, dalla Federazione nazionale della stampa italiana e dall’Assostampa bellunese, insieme alla Provincia di Belluno, ai Comuni di Longarone, Belluno e Borgo Valbelluna, con l’Associazione culturale Tina Merlin, Articolo 21, Scuole in Rete e la Fondazione Vajont.

Il convegno si intitola “Tina Merlin. Giornalismo d’inchiesta oggi, presidio di verità, libertà e giustizia” e porterà al Comunale Marco Paolini e la giornalista d’inchiesta Floriana Bulfon. L’attore racconterà il suo rapporto con Tina Merlin, personaggio fondamentale dell’Orazione civile sul Vajont che ha segnato una tappa importantissima della sua carriera professionale. Bulfon invece si concentrerà sul giornalismo d’inchiesta e su cosa significa oggi fare inchiesta, in una società che sta perdendo il ruolo di intermediazione dei mass media. Insieme a loro anche Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana.

«Tina Merlin diceva sempre che c’è un alto e un basso. E lei si metteva a guardare le cose dal basso» dice Adriana Lotto, presidente dell’associazione culturale Tina Merlin, che domattina terrà un intervento sulla figura della giornalista diventata famosa per le sue denunce di cosa stava succedendo con la costruzione della diga del Vajont. «È un approccio che faremo emergere. Un approccio che ha contribuito alla costruzione dello Stato democratico in cui viviamo, considerando l’informazione prima di tutto un percorso di formazione. Della coscienza critica e della voce di chi non ha voce».

Durante il convegno verrà lanciato anche il concorso curato dalle Scuole in Rete, dedicato agli studenti delle scuole superiori.« I ragazzi del biennio saranno stimolati a produrre un testo per riflettere sulla figura di Tina Merlin e sulla necessità di una informazione coraggiosa, libera e accurata – spiega il referente, Franco Chemello -. Per il triennio invece la proposta è quella di produrre un articolo di inchiesta, una indagine su cosa non va sul territorio. Il concorso avrà una premiazione nel momento finale delle attività di Scuole in Rete, il 7 giugno».

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