Maltempo, oltre 180 gli interventi dei pompieri. Ma non si registrano nuove frane

Maltempo, oltre 180 gli interventi dei pompieri. Ma non si registrano nuove frane

Dopo la violenta ondata di maltempo di martedì, ieri pioggia e vento hanno replicato, colpendo di nuovo la provincia di Belluno. Sotto tiro soprattuto la zona del Comelico e di Santo Stefano di Cadore, dove una piccola tromba d’aria ha scoperchiato alcuni tetti e abbattuto degli alberi. Nel complesso sono stati circa un’ottantina gli interventi portati a termine dai vigili del fuoco, per taglio piante e messa in sicurezza delle abitazioni, con l’impiego di circa 25 squadre.

Numeri che si sommano agli oltre 100 interventi realizzati tra martedì e ieri mattina e che hanno impegnato 200 operatori del comando di Belluno, delle sei sedi permanente dei 24 distaccamenti volontari e con il supporto di squadre regionali provenienti dai comandi di Treviso, Padova, Vicenza e Verona e l’utilizzo di 7 autoscale.

Sempre ieri tecnici del settore Difesa del suolo della Provincia al lavoro per monitorare i dissesti e verificare l’eventuale presenza di frane. La buona notizia è che i controlli non hanno registrato nuovi dissesti o aggravamento di situazioni note, in quanto i temporali di ieri non sono stati caratterizzati da massicce precipitazioni. I danni verificatisi sono tutti legati al forte vento che ha provocato caduta di piante e problemi alle coperture delle abitazioni.

Un controllo dettagliato da parte della difesa del suolo ha riguardato la frana di Cancia (a Borca di Cadore). Nel canalone dell’Antelao non si sono verificate colate detritiche e il sistema di mitigazione del rischio installato dalla Provincia non ha dovuto registrare alcuna discesa di materiale. L’unico piccolo dissesto è stato segnalato nella Valle di San Lucano (Taibon): un piccolo smottamento già rimosso dalla strada.

«Al momento non abbiamo segnalazioni di frane» spiega Mattia Gosetti, consigliere provinciale delegato alla difesa del suolo. «Nei prossimi giorni continueremo le ricognizioni, per escludere la presenza di dissesti, soprattutto dove sono caduti gli alberi».

La Provincia ancora nella serata di martedì aveva attivato i volontari di Protezione Civile. Sono intervenute una quarantina di tute fluo, in particolare dell’Ana Cadore, di Auronzo e del Gruppo Antelao.

«Per la conta dei danni è ancora presto – aggiunge il presidente della Provincia, Roberto Padrin – e sono certo che la tenacia dei montanari, nel senso più autentico del termine, ancora una volta saprà superare questi momenti difficili. Quello su cui dobbiamo lavorare è la prevenzione, consapevoli che siamo di fronte a un clima che cambia e ci impone di adeguarci e far fronte a questi eventi».

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto