La strutturazione di una filiera locale del legno è diventato finalmente un tema di discussione pubblico. Il fine settimana dedicato alle foreste alla Fiera di Longarone è stato un’occasione per affrontare un tema «che tocca un pezzo fondamentale per lo sviluppo della nostra provincia». A dirlo il deputato bellunese Roger De Menech, convinto da tempo della necessità per il settore di fare un salto di qualità.
«Oggi la nostra provincia si limita a esportare grandi quantità di tronchi per importare prodotti finiti. Credo non serva ricordare che la maggior parte del valore aggiunto e quindi del guadagno sta nei secondi e non nei primi», afferma il deputato. «Spero che dalla tre giorni di lavoro di Longarone emergano proposte concrete per fare dei boschi un elemento produttivo nella cornice della sostenibilità e della transizione ecologica del nostro Paese. Solo un bosco produttivo può garantire infatti la manutenzione del territorio e al tempo stesso la creazione di una filiera sostenibile dal punto di vista ambientale e del mantenimento dei posti di lavoro».
L’esempio per spiegare l’importanza della filiera anche sul fronte energetico è quello di Vaia: «Se dopo la tempesta del 2018 avessimo avuto capacità produttiva per trasformare i milioni di alberi caduti in pellet e in cippato», dice De Menech, «oggi avremmo saremmo molto più competitivi in un mercato che è sotto scacco di poche grandi aziende. Oggi potremmo garantire approvvigionamento energetico per tutto il Veneto, probabilmente a costi più bassi rispetto alle imprese d’oltralpe».
Ci sono tuttavia delle note positive, conclude il deputato. «Rispetto al passato abbiamo il vantaggio di tanti giovani desiderosi di fare impresa e pronti a investire in un settore con tanti spazi e ampi margini di crescita professionale ed economica».