«Molte persone hanno il paraocchi: troppe lamentele, pensiamo alle fragilità»

«Molte persone hanno il paraocchi: troppe lamentele, pensiamo alle fragilità»

«In un’epoca come quella che stiamo vivendo, sarebbe bene togliere il paraocchi. E osservare al di fuori del nostro orticello, pensando anche a chi vive situazioni di fragilità». Sta sentendo troppe lamentele, Mirko Bortoluzzi. E, per questo, ha deciso di prendere posizione.

Ex agricoltore dell’Alpago, Bortoluzzi è una persona con disabilità dalla nascita, peggiorata negli ultimi anni («in pratica vivo il lockdown da prima del Covid»), da sempre attenta alle dinamiche sociali, politiche e sanitarie del territorio e non solo: «Tanti si lamentano, dimenticando che viviamo una fase storica estremamente delicata e particolare. E che ci sono persone in condizioni ben più difficili rispetto al cittadino medio, costretto a rispettare le restrizioni della zona rossa. Peraltro, rossa fino a un certo punto: non mi sembra che le strade siano vuote e gli spostamenti si siano azzerati. Poi, come al solito, per il comportamento poco rispettoso di alcuni, a pagare le conseguenze siamo tutti noi». 

La salvaguardia della salute, insomma, dovrebbe essere in cima alla scala delle priorità, mentre a volte, secondo Bortoluzzi, è rimpiazzata dagli interessi di stampo personale: «Capisco molte categorie e famiglie in difficoltà. Ma ci vuole una riflessione ad ampio raggio, affinché l’io non abbia sempre il sopravvento sul “noi” e sul “voi”. Pensiamo a chi è in lockdown perenne e, con queste restrizioni, vede ridotti a zero i suoi contatti sociali: ecco, è a queste persone che voglio dar voce. Guardiamo oltre la punta del nostro naso. Tutti, nessuno escluso».

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