Un luogo che potrebbe essere ovunque e da nessuna parte. Due personaggi – Vladimiro ed Estragone – che potrebbero essere chiunque e nessuno. Stanno aspettando un signore, un certo Godot. Che però tarda. E non arriva (o sì?).
È la trada di una delle più celebri piece teatrali del Novecento. “Aspettando Godot” di quel Samuel Beckett che ha fatto del teatro dell’assurdo un marchio di fabbrica emblematico. Arriva stasera (18 febbraio) al Comunale di Belluno per la regia di Theodoros Terzopoulos, maestro della ricerca teatrale, il cui prestigioso e singolare metodo di regia e approccio drammaturgico viene insegnato in Accademie teatrali, Istituti e Dipartimenti di studi classici in tutto il mondo.
Lo spettacolo è inserito nel cartellone di Slow Machine. E porterà sul palco bellunese la cifra stilistica del regista greco, per la prima regionale del suo “Aspettando Godot” che ha già raccolto ampi consensi dopo il debutto di pochi mesi fa. La sua rilettura è ricca di simbolismi ma anche di dissacrazione del testo di Beckett. Che fu pensato alla fine degli anni Quaranta e portato in scena in piena Guerra Fredda. Anche oggi c’è una guerra che bussa alle porte dell’Europa e il Godot che non arriva mai può assumere le sembianze di tante aspettative.
Su il sipario alle 21. Info e prenotazioni: telefono 328-9252116 – biglietteria@slowmachine.org