Lancia l’allarme, poi precipita. Morto escursionista a Pieve di Cadore

Lancia l’allarme, poi precipita. Morto escursionista a Pieve di Cadore

È riuscito a rendersi conto che stava scivolando. Ha lanciato l’allarme al 118. Ma poi non c’è stato più niente da fare: troppo alto il salto di roccia da cui è precipitato, troppo forte l’impatto con il suolo. Un escursionista ha perso la vita così, sulle montagne di Pieve di Cadore, oggi (domenica 8 maggio).

L’allarme è scattato alle 14. La centrale operativa 118 ha risposto alla telefonata di un escursionista, che diceva di essere caduto dal Picco di Roda. L’uomo è riuscito a spiegare di essersi fatto male e le sue ultime parole sono state per spiegare che stava scivolando. Poi più niente: anche alle chiamate successive della centrale operativa, l’uomo non ha più risposto.

A quel punto, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha avviato il sorvolo della cima. Non è servito molto tempo per individuare il corpo senza vita dell’escursionista, sotto un salto di roccia, un centinaio di metri più basso del sentiero di cresta. 

Sbarcato con un verricello di 60 metri, il tecnico di elisoccorso ha attrezzato una corda fissa, in attesa dell’arrivo di due soccorritori di Pieve, imbarcati dall’eliambulanza in supporto alle operazioni. Ricomposta e imbarellata, la salma è stata assicurata sulla neve in un punto più agevole per le manovre di recupero dell’elicottero. Il corpo è stato poi trasportato al campo di calcio di Nebbiù, per essere affidato al carro funebre. 

Da una prima ipotesi, l’escursionista si trovava in prossimità della cima, quando ha perso l’equilibrio scivolando lungo la ripida parete laterale, da dove ha potuto solo lanciare l’allarme, prima di ruzzolare tra le rocce.  

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