La storia di Belluno nelle cronache pittoriche di Vico Calabrò

La storia di Belluno nelle cronache pittoriche di Vico Calabrò

Un po’ di realtà, molta storia passata. Una mostra che fa viaggiare con la mente, quella inaugurata ieri (6 settembre) in Nevegal. Vico Calabrò espone le sue opere sulla storia di Belluno antica e vera, con omaggi ad amici bellunesi in arte.

Il fulcro dell’esposizione è costituito da tredici litografie originali tirate nella stamperia di Giuliano Busato a Vicenza per le edizioni d’Arte Castaldi di Feltre. Alla prima di queste, Panorama di Belluno 21 ottobre 1973, seguono le rappresentazioni di fatti storici ed eventi leggendari o miracolosi avvenuti nel territorio bellunese. In ordine cronologico, a partire dal 1114 e fino al 1934, si scoprono ad esempio le città sepolte di Cordova e di Cornia in quel di Gron di Sospirolo, l’assedio e la conquista di Belluno da parte di Ezzelino da Romano, la predicazione in città di San Bernardino da Siena, la posa della prima pietra del campanile del Duomo, i festeggiamenti per il compleanno del papa bellunese Gregorio XVI. La netta impressione è che da ogni litografia escano i suoni, i profumi, i colori e la gente delle rispettive epoche: nobili e umili, soldati e predicatori, frati e angeli, santi e strane figure di altri mondi. Le litografie sono accompagnate da altre opere, dedicate da Vico Calabrò ad amici, artisti a loro volta, a cui ha voluto rendere omaggio nel corso del tempo: Ugo Neri, Eliana Olivotto e Gianni Secco. 

IL PITTORE 

Vico Calabrò nasce ad Agordo nel 1938 da papà palermitano e mamma cadorina. Prima ancora della scrittura, è la pittura il suo modo di esprimersi. Un modo che in qualche modo si interrompe quando il giovane Vico si trasferisce a Padova per studiare medicina. Ma proprio là Vico conosce diversi pittori e scopre che la pittura, oltre che una vocazione, è anche un vero e proprio mestiere. Così si iscrive all’Accademia di Belle Arti e comincia a seguire i maestri in ogni occasione possibile, rubando la tecnica con gli occhi. 

L’arte dell’affresco gli ha permesso di diventare un maestro indiscusso per centinaia di allievi “frescanti”, che oggi stanno diffondendo in tutto il mondo questa tecnica esclusiva dell’arte italiana. I paesi di Cibiana e Facen sono la testimonianza vivente della passione di Vico e di centinaia tra professionisti e allievi. Il suo lungo curriculum è costellato di mostre personali, dipinti murali e opere collocate in collezioni pubbliche e private (in Francia, Germania, Giappone, Olanda, Polonia, Romania, Brasile, Malta e Bulgaria), oltre a corsi, lezioni e incontri, libri illustrati e illustrazioni per giornali e riviste, cataloghi e libri d’arte. L’ESPOSIZIONE

Le 13 litografie sono esposte al centro culturale polifunzionale “Filò Nevegàl” al civico 381 del Piazzale Nevegal (nel condominio Le Ginestre, nei locali del vecchio supermercato), grazie alla collaborazione di Nevegallika con l’Associazione Proprietari Nevegal, nell’ottica della promozione turistica e del rilancio del Colle.

La mostra rimarrà aperta fino al 22 settembre con i seguenti orari: sabato mattina 10-12, pomeriggio 16-18; domenica mattina 10-12, pomeriggio 16-18.

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