Chi fu il primo studioso che capì la vera natura delle rocce dolomitiche e quali furono le sue argomentazioni? Perché il grande geologo tedesco Von Buch si arrabbiò tanto con Marzari Pencati e quali meriti ha quest’ultimo nel comprendere la vera natura delle rocce vulcaniche? Chi conosce l’opera di quel grande studioso bellunese di nome Tommaso Antonio Catullo, uno dei primi geologi a tutto tondo del panorama mondiale? Come si forma la roccia che dà il nome al nostro territorio? Tutte domande a cui risponde il libro “Dolomiti, la prima scoperta” di Maurizio Alfieri. Un volume che ha molto da raccontare, come dice bene il sottotitolo: “Uomini che hanno fatto la storia della geologia tra Südtirol e Alpi Venete”.
Il lavoro di Alfieri sarà presentato sabato prossimo (27 febbraio) durante il quarto appuntamento di Dolomiti in scienza, la rassegna che da anni caratterizza la primavera culturale bellunese. Alle 17, in diretta streaming, sarà proprio il geologo bellunese a parlare del suo libro, dedicato agli studiosi delle Scienze della Terra che nel XVIII e XIX secolo visitarono il territorio dolomitico, all’epoca suddiviso tra Sud Tirolo e le cosiddette “Alpi Venete”. «Quelli che a mio parere sono i primi scopritori delle Dolomiti – spiega l’autore -. Questi uomini che con il loro studio, fatica, applicazione e passione hanno contribuito allo sviluppo della conoscenza di quella che io ritengo sia la cosa più cara che abbiamo, la nostra terra dolomitica».
Appuntamento alle 17, sui canali YouTube e Facebook di Gds, Gruppo divulgazione scientifica Dolomiti “Enrico Fermi”.
