Arturo Dell’Oro, chi era costui? Se la storia è costellata di personaggi sconosciuti che hanno fatto imprese eroiche, Dell’Oro merita un posto speciale tra gli eroi. Pochi conoscono la sua vicenda, ma Belluno è tanto protagonista quanto lui. E difatti, l’aeroporto cittadino porta il suo nome.
Cileno d’origine, si imbarcò per l’Italia allo scoppio della Prima guerra mondiale e si arruolò volontario nel corpo aeronautico, una nuova specialità per l’epoca. Completò a tempo di record il corso di pilotaggio e si rese protagonista di alcune azioni che gli valsero una medaglia d’argento al valor militare. Ma divenne famoso in particolare negli ultimi mesi della guerra. Di fatto, fu il primo kamikaze della storia.
Il 1° settembre 1917 stava combattendo nei cieli sopra Belluno. Una battaglia all’ultimo colpo contro un aereo austriaco. Solo che la mitragliatrice di Dell’Oro si bloccò, così all’improvviso. E il coraggioso pilota sudamericano prese una decisione che più definitiva non si potrebbe: per abbattere il nemico, non c’era altro mezzo che gettarsi con il proprio velivolo addosso a quello nemico. Fu così che Arturo Dell’Oro sacrificò la propria vita. Aveva 21 anni.
La vita e la vicenda dell’aviatore saranno oggetto di una conferenza e di una mostra dal titolo “Memorie dal cielo di Belluno”, in programma domani (sabato 19) alle 10 nell’aula briefing dell’aeroporto. Interverranno anche Alessandro Bignoli (discendente di Arturo Dell’Oro), e Paola Zambelli e Nicola De Toffol, autori di un libro che ha per protagonista una capra, di nome Nina, e che ripercorre le vicende di Dell’Oro e della Grande Guerra con un taglio pensato per i più giovani.
