La provincia piange la vittima più giovane: muore per covid un 33enne

La provincia piange la vittima più giovane: muore per covid un 33enne

Nel periodo di massimo numero di contagi da covid – 19 la provincia di Belluno piange la sua vittima più giovane. Ieri, all’ospedale di Feltre, è morto un ragazzo di soli 33 anni, ricoverato in Rianimazione. Pluripatologico e perciò inserito tra i soggetti fragili, era stato vaccinato con due dosi già nella scorsa primavera. Da giorni il suo quadro clinico, già compromesso, si era aggravato con il procedere inesorabile dell’infezione.

Si tratta della vittima numero 672 dall’inizio della pandemia, e fa capire una volta di più come sia non solo importante, ma fondamentale, la massima diffusione del vaccino. Perché se è vero che la variante Omicron sembra meno aggressiva delle precedenti, di sicuro è la più contagiosa. Lo dimostrano i numeri: 299 i nuovi casi positivi segnalati ieri nel consueto bollettino giornaliero di Azienda Zero, con i bellunesi attualmente positivi che sfiorano i 3.000.

L’importanza del vaccino si può capire anche osservando il dato relativo alle ospedalizzazioni, che fortunatamente non seguono la curva esponenziale dei contagi. Al momento sono 50 i bellunesi covid positivi ricoverati, dei quali 6 in Terapia intensiva e 34 in area non critica (gli altri 10 sono ospitati nell’ospedale di comunità di Feltre).

Merito delle ottime percentuali di immunizzazione che si stanno registrando nella nostra provincia. Finora sono 382.435 le dosi di vaccino somministrate nel territorio dell’Ulss 1. Risulta immunizzato l’86,5% dei bellunesi over 12, il 78% del totale globale dei cittadini della provincia. Pochi meno (l’85,8% degli over 12) ha già avuto anche la seconda. E sono 81.873 le terze dosi già somministrate: significa il 68,9% dei bellunesi eleggibili, circa il 40% del totale.

E si riduce, seppur ancora piuttosto lentamente, anche lo zoccolo duro di coloro che ancora non hanno trovato il tempo o la voglia di sottoporsi al vaccino. Attualmente rientrano in questa categoria 24.809 bellunesi. La maggior parte (10.200) sono persone tra i 40 e i 59 anni.

Proseguono anche le sospensioni di medici e operatori sanitari no vax. A questo proposito gli ultimi decreti governativi hanno cambiato un po’ le regole: la sospensione non è più a carico del datore di lavoro (l’Ulss) ma dell’ordine di appartenenza. Lunedì il consiglio direttivo dell’ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatrici ha esaminato le posizioni degli iscritti segnalati come non vaccinati dalla federazione nazionale. Alla fine, spiega una nota dell’ordine retto da Stefano Capelli, «sono state irrogate 10 sanzioni di sospensione, pari allo 0,8 % del totale degli attuali iscritti. Sono stati sospesi 6 medici, 3 odontoiatri e un iscritto ad entrambi gli albi. Nel prosieguo saranno possibili ulteriori sospensioni».

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