«No» all’autostrada. «No» allo sbocco a nord. Gli ambientalisti preparano la levata di scudi. E puntano il dito contro Regione e Confindustria, che nei giorni scorsi avevano riacceso la luce sulla questione.
«Come ampiamente previsto, è ripartita l’offensiva per “sfondare a nord” con una nuova infrastruttura viaria, autostrada o superstrada poco importa, che colleghi direttamente le città metropolitane e le pianure del prosecco con il Tirolo e la Mitteleuropa, senza passare per Brennero e Tarvisio» premettono le associazioni ambientaliste. «Agnello sacrificale, l’alta provincia di Belluno, Cadore e Comelico, o la Carnia, attraverso un tunnel sotto il passo della Mauria, trasformati in un corridoio per il traffico internazionale, alla mercé della speculazione edilizia e di un turismo mordi-e-fuggi garantito dal marchio Dolomiti Unesco».
Gli ambientalisti non risparmiano neppure la politica, che definiscono «incapace di elaborare progetti per il futuro che non siano legati al consumo di suolo e allo sfruttamento di risorse non rinnovabili, come se avessimo un altro mondo a disposizione».
«La totale indifferenza di fronte agli appelli dell’intera comunità scientifica e del Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres ad abbandonare il modello di sviluppo dei paesi industrializzati che sta portando il pianeta sull’orlo di stravolgimenti irreversibili, è segnale di una preoccupante miopia che impedisce di allungare lo sguardo oltre il profitto immediato per pochi, perseguito senza valutare le conseguenze per tutti. Oppure, più semplicemente, siamo di fronte a scelte irresponsabili dettate da un liberismo selvaggio che non si ferma davanti a niente, neanche davanti all’evidenza».
Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, le associazioni organizzano un incontro-dibattito dal titolo “Grandi opere olimpiche – Superstrada Pedemontana Veneta – Sbocco a nord – La montagna asservita?”, in programma venerdì 21 aprile alle 20.45 a Pieve di Cadore.