«La gestione del lupo? Vanno riviste le norme europee e nazionali»

«La gestione del lupo? Vanno riviste le norme europee e nazionali»

“Gestione della fauna selvatica: problema o possibile risorsa?”: questo il titolo dell’incontro organizzato da Longarone Fiere Dolomiti. E al quale ha preso parte pure l’europarlamentare Herbert Dorfmann.

Focus del confronto sono stati il lupo e i grandi carnivori: il rappresentante del Partito Popolare Europeo si è concentrato sulla necessità di intervento sulle norme europee e nazionali per migliorare la gestione dei selvatici.

«La direttiva Flora fauna habitat è del 1992, nata per creare nell’Unione Europea zone di massima tutela per gli allora pochissimi esemplari di lupo e orso bruno – ha ricordato Dorfmann –. Negli anni, le popolazioni di selvatici sono cresciute, anche con l’ingresso dei paesi dell’Est che contano numerosi esemplari di lupi e orsi; la direttiva già prevede una tutela minore in caso di pericolo per l’uomo, per l’agricoltura e di coabitazione con gli animali domestici, ma non viene attuata a livello europeo, bensì dai singoli Stati membri, che devono attivare questa esenzione con appositi piani».

Dorfmann ha quindi evidenziato la situazione italiana, dove manca il piano lupo. E ha ricordato come la proposta introducesse un limite di abbattimento annuo del 5% della popolazione, a fronte di una crescita degli esemplari che in buone condizioni arriva al 20-25%. Da qui, lo sguardo si è allargato a livello europeo: «In Germania e in Austria sono nelle nostre stesse condizioni, mentre la Francia ha stabilito un numero massimo di esemplari sul territorio nazionale, fissato a 500, e un abbattimento del 10% della popolazione: provvedimenti simili sono stati presi in Slovenia per l’orso, sempre in accordo e con il consenso della Commissione Europea».

Da qui, la necessità di intervenire sulla legislazione europea, oggi troppo restrittiva visti gli scenari della fauna selvatica presenti nel continente e per la quale lo stesso Dorfmann ha creato un gruppo transpartitico: «I partiti sanno che la popolazione urbana difende la “favola” del lupo e che ogni decisione contraria a questa farebbe perdere consenso. Io credo però che se realmente si vuole tutelare la biodiversità non bisogna guardare solo ai selvatici, ma difendere anche gli animali da allevamento. Per questo, spero che tutti – partiti, sindaci, parlamentari, associazioni di categoria – spingano con forza per fare un passo in avanti. Se non si interviene, il futuro per gli allevamenti di montagna sarà decisamente infelice».

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