La DXT diventa inclusiva: per una montagna senza barriere

La DXT diventa inclusiva: per una montagna senza barriere

Rendere la montagna accessibile a tutti, questo è l’obiettivo della Dxt Inclusiva, assoluta novità per una delle competizioni di trail running più apprezzate d’Italia. Quest’anno, infatti, la Dolomiti Extreme Trail (DXT), a cui parteciperanno oltre 1500 atleti provenienti da 48 nazioni dal 10 al 12 giugno in Val di Zoldo, verrà affrontata anche dall’atleta paralimpico Moreno Pesce, accompagnato da tredici rappresentanti del Team 3Gambe, con l’intento di dimostrare che nemmeno un’amputazione può frenare la voglia di frequentare i sentieri. 

Il progetto è supportato da Scarpa, azienda italiana leader nella produzione di calzature per le attività outdoor, che, aderendo all’iniziativa, vuole sottolineare il proprio impegno nella promozione di una montagna inclusiva e accessibile per chiunque.

Sul percorso competitivo da 55 km sarà impegnato Salvatore Cutaia, atleta amputato del Team 3Gambe, mentre gli altri tredici affronteranno tutti insieme il percorso Experience: 10 km partendo da Zoppè di Cadore, per poi raggiungere il Rifugio Talamini e il Monte Rite, per un dislivello totale di +699 m. Moreno Pesce sarà quindi accompagnato da: Alessandro Vianello, Cesare Galli, Filippo Scarpa, Lino Cianciotto, Loris Miloni, Luca Mazzola, Luca Palla, Massimo Cavenago, Maurizio Zoldan, Salvatore Trebbi, Zelindo Vitali e Valeria Masala. Quest’ultima è la prima donna pluriamputata (gamba e braccio) a partecipare ad un evento come la Dxt. L’obiettivo di Moreno Pesce sarà quello di aiutarla ad andare più avanti possibile, standole sempre accanto. L’evento si svolgerà comunque in massima sicurezza e con assistenza continua da parte dell’organizzazione.

«Tengo tantissimo alla DXT Inclusiva – afferma Pesce-. L’idea di renderla tale mi è venuta immergendomi nella bellezza e forza delle Dolomiti di Zoldo. Lì ho capito che dovevano essere per tutti. Chi ama la montagna non deve privarsene per disabilità ma deve imparare che può diventare ambiente assolutamente accogliente, non un luogo proibito. Questo è il vero obiettivo e la dimostrazione che daremo».

Un evento che nasce anche dalla visione di Andrea Cicini, amministratore dell’agenzia di comunicazione Gruppo Matches: «Il mio sogno era quello di creare segmenti accessibili tra le Dolomiti, proprio come stiamo sviluppando con Moreno Pesce – dice Cicini -. La volontà di rendere la montagna disponibile anche alle persone in carrozzina si traduce in un progetto presentato lo scorso agosto in Val di Zoldo, con il contributo di David Giozet, delegato provinciale del Comitato italiano paralimpico e capitano della nazionale italiana di Wheelchair Rugby. Progetto che acquista nuovo vigore e di cui non possiamo che essere entusiasti».

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