La macchina accosta. Il finestrino si abbassa. E volano parole pesanti. Giusto una frazione di secondo, e si passa alle mani. Scena da far west a Sospirolo. Un episodio razzista stigmatizzato dal sindaco Mario De Bon, che all’indomani dell’accaduto non esita a definire pericolose «certe micce accese senza senso né motivo».
A raccontare l’accaduto – prontamente segnalato ai carabinieri – è lo stesso primo cittadino, attraverso i suoi canali social. Il fatto è accaduto nella frazione di Maras, nel tardo pomeriggio di venerdì (23 luglio).
Una macchina accostata vicino alla piazza, con alla guida un uomo sui 60 anni, italiano. Il finestrino si abbassa giusto davanti alla fermata del bus, dove un ragazzo di colore sta seduto in attesa della corriera. «Dopo uno scambio di parole, l’uomo esce dalla macchina, si avvicina al ragazzo e inizia a dirgli di tornare da dove è venuto, che nel suo Paese non c’è la guerra, che deve tornarsene a casa» il racconto portato anche ai carabinieri. Il passaggio successivo è questione di un attimo. L’uomo infatti avrebbe tirato un primo calcio al ragazzo. D’istinto, sarebbe arrivata la spinta del giovane. A quel punto, l’uomo avrebbe continuato nelle spinte, condite da insulti e da minacce. A quanto riporta il sindaco, sarebbe scappato anche un “devi morire”, “dovete morire tutti”.
«Ecco cosa può succedere quando qualche pistolero decide che il cervello è un optional» stigmatizza Mario De Bon. «Nella mente di altri si accendono micce pericolose senza senso né motivo».
La chiamata ai carabinieri, nell’immediatezza dell’accaduto, è arrivata. Gli uomini dell’Arma sono arrivati in piazza quando il diverbio era già concluso.