Innovazione e territorio, Galvalux compie 50 anni. E apre le porte ai visitatori

Innovazione e territorio, Galvalux compie 50 anni. E apre le porte ai visitatori

Cinquant’anni nel territorio e per il territorio: Galvalux festeggia mezzo secolo di attività nel cuore del “suo” Cadore. Lo farà sabato (9 settembre) con un open day rivolto a collaboratori e familiari, amici, clienti e fornitori. Le porte dell’azienda di Nebbiù – leader nel settore dei trattamenti galvanici e della verniciatura – saranno aperte dalle 10 alle 13: un grande evento per celebrare un traguardo importante e guardare al futuro con i valori di sempre, sostenibilità e responsabilità sociale.

«Siamo cresciuti insieme attraverso i decenni, superando tante difficoltà. Ora vogliamo condividere questo momento con l’intera comunità», afferma Angelo De Polo, presidente del cda di Galvalux.

Quella di sabato 9 sarà un’occasione unica per esplorare la fabbrica, tra le più innovative del settore, interagendo con il team che ha consentito all’azienda nata nel 1973 di imporsi a livello nazionale e internazionale superando i 20 milioni di euro di fatturato e arrivando a impiegare circa 200 collaboratori, compresa la consociata Color Point di Longarone.

«È stata una crescita graduale e continua con due fattori che hanno sempre fatto la differenza: il territorio con il suo inestimabile know-how e la nostra continua volontà di innovare», rimarca con orgoglio De Polo.

Galvalux è oggi una delle realtà manifatturiere più importanti dell’Alto Bellunese: «E qui vogliamo continuare a rimanere guardando al mondo e dicendo ai nostri giovani che siamo pronti a valorizzare i loro talenti e offrire opportunità concrete, di realizzazione personale e lavorativa», afferma De Polo.

In Galvalux l’attenzione su prodotto, processi e materiali è sempre stata accompagnata da precise misure di welfare; solo a fine 2022 sono stati erogati circa 700mila euro in bonus per i collaboratori, buoni spesa “a chilometro zero” (spendibili quindi nei supermercati della zona), finanziamenti alle realtà del territorio. È di un anno fa, per esempio, il salvataggio del palaghiaccio di Tai con un contributo di 100mila euro sulla base di una convenzione con Comune e Hockey Club Pieve di Cadore.

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