Matteo, dopo le superiori, non sa cosa fare della propria vita. Vuole essere indipendente e inizia a lavorare. Un contratto a tempo indeterminato. Allo stesso tempo però vuole essere utile alla società e sceglie di iscriversi come volontario alla Croce Verde di Padova. Dopo 2 anni, decide che dedicarsi alle persone è quello che vuole fare. E così, abbandona il lavoro, si iscrive a infermieristica, e si trasferisce in una città che non è la sua.
Emanuele ha frequentato il liceo scientifico Galilei di Belluno. Si è iscritto al primo anno di tecniche della prevenzione. Vuole sentirsi realizzato in ciò che fa. Ne è appassionato. E spera di poter dire a se stesso che ne è valsa la pena.
Valeria, invece, ha sempre voluto seguire le proprie sensazioni. Fa l’alberghiero, ma poi realizza che non è stare ai fornelli quello che vuole fare nella vita. Tenta con un’altra strada: diventa Oss (operatrice socio-sanitaria); si appassiona e inizia a lavorare in una casa di riposo. Nel periodo Covid cambia diversi lavori, fino a quello di oggi, in un reparto di salute mentale. Fa parte di un progetto assieme a un’equipe medica, in cui aiuta i ragazzi autistici a essere più autonomi. Cinque anni come volontaria in una squadra di basket in carrozzina le hanno fatto capire che la sua volontà è quella di aiutare le persone, e di “mettere il cuore” in questo lavoro. E così si iscrive a infermieristica.
Cosa hanno in comune questi ragazzi? Hanno scelto Feltre quest’anno per studiare e laurearsi.
Matteo Facco, Emanuele Buzzatti e Valeria Pivato sono alcune delle “matricole” che ieri (29 novembre) hanno inaugurato il nuovo anno accademico a Feltre per le facoltà di scienze infermieristiche e di tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.
Un’inaugurazione simbolica, dato che i corsi sono già partiti qualche settimana fa. Le lezioni hanno visto la partecipazione di un maggior numero di studenti, dato che i posti sono quest’anno aumentati da 80 a 100. Un record mai raggiunto dalla sede feltrina. Per tecniche della prevenzione, invece, 10 sono le matricole iscritte al nuovo corso.
Entrambe le facoltà presenti a Feltre afferiscono al corso di medicina dell’Università di Padova, che quest’anno ha celebrato gli 800 anni dalla sua fondazione.
Facoltà utili, eppure a rischio: aumenta il numero di posti, ma le richieste diminuiscono. C’è la necessità di avere nuove figure professionali nel settore sanitario, ma mancano gli iscritti. Lo ha detto chiaramente il professor Vincenzo Baldo, che ha esortato gli studenti a innamorarsi del proprio lavoro, e a farsi portavoce per le future generazioni.
A riconoscere la validità dei corsi, le autorità del territorio, tra cui il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss Oscar De Pellegrin, e il vicesindaco di Feltre Claudio Dalla Palma.
Una testimonianza è arrivata anche da due ragazze che lo studio a Feltre lo hanno affrontato in prima persona: una neo-laureata in tecniche della prevenzione sui luoghi di lavoro, Carla Palma, e una studentessa del terzo anno di infermieristica, Alice Ferronato.
Un momento particolare dell’inaugurazione è stato quello conclusivo, nel ricordo di Elisa Girolimetto, studentessa di infermieristica a Feltre morta in un incidente stradale nel maggio 2021. Stava andando al suo primo giorno di tirocinio, in una casa di riposo nel Trevigiano. In sua memoria, la famiglia e i volontari della Croce Rossa Bassanese, di cui Girolametto faceva parte come volontaria, hanno fortemente voluto una borsa di studio per uno studente meritevole: il primo riconoscimento è andato ieri a Martina Agostini, per il suo impegno nello studio e nel volontariato.
Gli studenti del terzo anno di infermieristica hanno voluto consegnare al padre di Elisa una targhetta celebrativa degli 800 anni dell’Università di Padova.
