In seicento al via della Camignada poi sié Refuge: vincono De Bon e Forte

In seicento al via della Camignada poi sié Refuge: vincono De Bon e Forte

Si è rinnovata la tradizione della Camignada poi sié Refuge, storica manifestazione di corsa in montagna proposta dalla sezione di Auronzo del Club Alpino Italiano, in stretta collaborazione con Soccorso Alpino, Protezione Civile e diverse realtà dell’associazionismo e del volontariato del territorio. Seicento concorrenti hanno dato vita a quella che è stata l’edizione numero 51 di un evento nato da un gruppo di amici, appassionati della montagna, nell’estate del 1973 e poi proposto ogni prima domenica di agosto.

33 i chilometri in programma, 1500 i metri di dislivello per il tracciato che partiva dalle sponde del lago di Misurina (sul prato di fronte all’istituto Pio XII), toccava il Rifugio Auronzo, il Rifugio Lavaredo, il Rifugio Locatelli, il Rifugio Piani di Cengia, la Val di Cengia, la Cason de la Crosera (Val Marzon), la località di Giralba, per imboccare quindi la pista ciclabile a concludersi ad Auronzo, nei pressi del Bucintoro, sulle rive del lago di Santa Caterina. Rispetto al tracciato tradizionale, sono stati quattro i rifugi toccati: in seguito alla frana di grandi dimensioni caduta nei giorni scorsi sul sentiero 101, nel tratto tra il rifugio Comici e Forcella Giralba, lo staff organizzativo è stato costretto infatti a modificare il tracciato, eliminando la parte compresa tra rifugio Comici, rifugio Carducci e Val Giralba, e tornando in Val di Cengia, variante già adottata negli anni scorsi (dal 2015 al 2019) quando era interrotta la Val Giralba.

Partenza alle 8 da Misurina, in una giornata splendida e con temperatura ideale per correre in quota. Subito a dettare il ritmo in due: il trevigiano Tiziano Scatolin e il bellunese del Cadore Giovanni De Bon. Erano loro due a passare nell’ordine, praticamente appaiati visto che il distacco era di appena 2″, al termine della prima fase di gara, quella con maggior dislivello, i quasi 600 metri che dalla linea di partenza (1.752 metri di altitudine) portavano al primo rilevamento, quello del rifugio Auronzo (quota 2.333). Ai successivi rilevamenti, la situazione non cambiava, con Scatolin e De Bon a guidare e un altro atleta trevigiano, Daniele Roccon, a inseguire con un distacco ampiamente sopra il minuto. Nell’ultimo tratto, quello della ciclabile, a indicativamente 6 chilometri dal traguardo, De Bon ha fatto valere la sua forza, attaccando Scatolin e andando a tagliare in solitudine la linea d’arrivo, con il tempo di 2h50’10”. Alle sue spalle Scatolin portava a termine la propria fatica in 2h50’02”. Sul terzo gradino del podio saliva Roccon, (2h54’24”) mentre a completare la top five erano Marco Tramet (3h05’17”) e Marco Bortolot (3h05’31”). 

«Paesaggi favolosi, percorso tracciato molto bene, temperature clementi, bellissima esperienza» racconta Giovanni De Bon, cadorino di Grea di Domegge, vincitore della Camignada alla prima partecipazione. «Fisicamente molto dura questa Camignada, specialmente la discesa della Val di Cengia».

Tra le donne, per gran parte della gara ha condotto la cadorina Cecilia De Filippo, specialista del dislivello. Poi, nel tratto finale pianeggiante, la padovana Lucia Forte è andata … fortissimo, facendo valere le maggiori doti di podista, raggiungendo la battistrada e poi distanziandola. Sul traguardo di Auronzo l’atleta di Villafranca Padovana ha fermato le lancette del cronometro sul tempo di 3h31’19”, lasciando la De Filippo a oltre tre minuti (3h34’55” il tempo per Cecilia). A completare il podio Giulia Jedrejcic (3h36’20”). Nella top five anche Carlotta Da Rold (3h38’07”) e Barbara Giacomuzzi (3h40’58”).

«Non mi aspettavo di vincere, è stato un risultato a sorpresa» commenta Lucia Forte. «Speravo di chiudere nelle prime cinque, invece ho vinto: ci ho creduto fortemente. Mi sono illuminata lungo la discesa della Val di Cengia: vedevo che Cecilia non era lontanissima e le forze mi si sono raddoppiate». 

«Una bellissima edizione della Camignada, un grande grazie ai volontari che ci hanno supportato e ai responsabili della sentieristica che poche ore dopo la frana di Forcella Giralba erano già al lavoro per sistemare il percorso alternativo» commenta Gabriela De Bortoli, del Cai di Auronzo. «Complimenti, inoltre a tutti gli splendidi protagonisti che hanno dato vita a questo evento che si corre nel cuore della Dolomiti Unesco».

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