In 300 bellunesi a Treviso per dire “no” alla manovra finanziaria

In 300 bellunesi a Treviso per dire “no” alla manovra finanziaria

Sono stati oltre 250 i lavoratori bellunesi che, assieme ai rappresentanti sindacali sono scesi ieri mattina (29 novembre) a Treviso per lo sciopero generale di 24 ore indetto da Cgil e Uil contro la manovra di bilancio in discussione in parlamento. Secondo i sindacati l’adesione alla mobilitazione è stata massiccia. A farla da padrone il metalmeccanico: in alcune delle principali fabbriche del Bellunese l’astensione dal lavoro ha toccato punte comprese tra il 70 e l’80%. 

Hanno risposto presente all’appello dei sindacati anche i lavoratori dell’occhialeria, che hanno scioperato nel 70% dei casi. In piazza anche il mondo della scuola, con alcuni istituti (soprattutto nella parte alta della provincia) che hanno addirittura chiuso le porte.  Minori i numeri per quanto riguarda il commercio e i servizi, così come i trasporti, dove l’adesione non è andata oltre il 20%.

Prima della partenza per Treviso, alle 8.30 nei giardini della stazione ferroviaria di Belluno la Uil ha organizzato un presidio al quale hanno partecipato alcune decine di lavoratori. La segretaria provinciale della Uil, Sonia Bridda, ha spiegato le ragioni della protesta, non senza sottolineare, con una punta di rammarico, la non adesione allo sciopero da parte della Cisl: “Con l’unità dei sindacati – le sue parole – la protesta avrebbe avuto ancora più forza”.

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