Il treno delle Dolomiti si rimette in moto. Ma quale sarà il tracciato?

Il treno delle Dolomiti si rimette in moto. Ma quale sarà il tracciato?

Il governatore del Veneto l’ha detto mentre inaugurava i treni elettrici a Belluno. E una frase sottolineata in un’occasione storica travalica il limite della propaganda. A quanto pare, sul treno delle Dolomiti la Regione ci crede per davvero. «Quando diciamo qualcosa, lo facciamo» ha detto Zaia. Già, ma dove passeranno i binari? Sul tavolo ci sono quattro tracciati. In principio erano due. Invece poi oltre a Valboite e Val d’Ansiei si è aggiunta l’ipotesi mista Calalzo-Auronzo-San Vito-Cortina (avanzata dai sindaci cadorini), a cui ha fatto seguito anche l’ipotesi agordina, qualche mese fa. Quindi quattro idee progettuali. E giovedì prossimo saranno affrontate in un incontro tra gli amministratori a Villa Patt.

«Le idee in ballo sono tante, forse troppe» dice l’assessora regionale ai trasporti, Elisa De Berti. «Dobbiamo incontrarci con il territorio, altrimenti ne escono altre». Nel frattempo, oltre alle idee, sono usciti anche gli attriti del territorio, Agordino contro Cadore. Campanilismi un tanto al chilo.

«Avevo chiesto al territorio di valutare le ipotesi A e B e di non proporre la C. Invece è emersa proprio la C. Poi anche la D, che abbiamo analizzato» sottolinea De Berti. «Dobbiamo fare una valutazione generale sulla mobilità e sul potenziale della ferrovia, parlando anche di quello che ci sta intorno: ciclabili, impianti a fune… Sarà questo che presenterò ai sindaci, giovedì. Esporremo i risultati degli approfondimenti tecnici fatti finora e valuteremo il percorso da fare. È importante che non vengano fuori le tifoserie ma piuttosto che ognuno riesca a vedere nel complesso le opportunità». 

De Berti lancia anche un’idea futuristica. Forse futuribile. Quella dei treni a idrogeno, che potrebbero correre sulla Ponte-Calalzo, bypassando così il problema dell’elettrificazione. «Rfi di fronte a una perplessità iniziale, ha fatto alcuni approfondimenti e ha visto che l’operazione elettrificazione è fattibile, ma costosa. Viste le opportunità del Pnrr, però, non possiamo escludere i treni a idrogeno: vale la pena studiare anche questa ipotesi. In prospettiva del prolungamento, in ogni caso, l’elettrificazione fino a Calalzo deve essere fatta».

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