Il Comune e il terzo settore: «Siamo davanti a un cambiamento cruciale»

Il Comune e il terzo settore: «Siamo davanti a un cambiamento cruciale»

Il faticoso cambio generazionale, le difficoltà legate alla nuova normativa del terzo settore, la necessità di stare al passo con i tempi e di evolversi. Sono stati alcuni dei temi affrontati all’interno del convegno “Il volontariato bellunese sfida il futuro” organizzato dal Comune di Belluno al Teatro Comunale. Con circa 150 associazioni della provincia coinvolte, la giornata era un momento di riflessione, dopo due anni di attività rallentata dalla pandemia, sul mondo del volontariato e sulle sue difficoltà. 

«I volontari sono per la nostra provincia un esercito buono, generoso e altruista che muove il territorio e favorisce l’erogazione dei servizi laddove il pubblico e le istituzioni non arrivano – le parole del sindaco, Oscar De Pellegrin -. La giornata nasce da un concetto di base, fondamentale e su cui vogliamo costruire tutta la nostra azione amministrativa: il dialogo è il punto di partenza per capire i bisogni e trovare soluzioni. E noi vogliamo, tutti insieme, trovare quelle soluzioni alle sfide odierne di cui il mondo del terzo settore necessita. Sono contento che questo stimolo parta da Belluno, il capoluogo, e che la città sappia farsi catalizzatore di idee e proposte”

«L’incontro voleva essere uno stimolo per favorire un cambiamento culturale nella società – commenta l’assessore alle Politiche sociali, Marco Dal Pont, ideatore dell’iniziativa -; è questo l’obiettivo finale a cui puntiamo. Siamo alla prima edizione, l’intenzione è quella di far crescere il convegno, di arricchirlo e di coinvolgere nelle associazioni di volontariato un numero sempre maggiore di cittadini. L’aiuto dell’altro, lo stare in rete in una comunità che sostiene e si mette a disposizione deve con il tempo coinvolgere tutta la società civile, il terzo settore non può più essere appannaggio di gruppi di persone aderenti alle associazioni ma deve estendersi a tutta la comunità, tutti dobbiamo sentirci coinvolti e fare la nostra parte. Non ci sono alternative a questo, ce lo impongono i tempi e le sfide attuali». Riflessione, questa, che muove da una delle principali difficoltà messe in luce dalle onlus: il difficile cambio generazionale in un territorio soggetto allo spopolamento e da cui i giovani partono più che arrivare. 

«Il volontariato bellunese è sempre più un tassello fondamentale nell’erogazione dei servizi, va sostenuto e supportato in questo momento cruciale di cambiamento della società e delle normative che per anni lo hanno regolato», conclude Dal Pont. 

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