«Le risorse della tassa di soggiorno? Costituiscono linfa vitale per la promozione dei nostri territori e un volano prezioso per lo sviluppo turistico». 

L’assessore dell’Unione montana Feltrina, Dario Scopel, interviene nel dibattito sul mercato turistico in provincia, anche a seguito dell’analisi pubblicata da un quotidiano locale in questi giorni sull’andamento di arrivi e presenze negli ultimi 10 anni.

«Il 2021 ha segnato una netta inversione di tendenza, dopo il tracollo causato dalla pandemia nel 2020, e questo nel Feltrino ha consentito di raccogliere attraverso la tassa di soggiorno risorse per circa 90mila euro. Sono denari preziosi – sottolinea Scopel – che consentiranno all’Unione montana di mettere in campo, assieme ai Comuni e al Consorzio Dolomiti Prealpi, delle progettualità importanti per la promozione del territorio. Se pensiamo poi che ci avviamo a una riduzione quasi totale delle restrizioni sanitarie in atto, l’estate 2022 può davvero segnare il tanto atteso punto di svolta». 

Scopel allarga lo sguardo con una visione complessiva del territorio bellunese: «Leggo con piacere che anche altri Comuni, in particolare della parte alta della provincia, stanno decidendo di introdurre la tassa di soggiorno, che molti oramai riconoscono come strumento decisivo e insostituibile per poter supportare una politica di promozione adeguata. Ritengo che potremmo e dovremmo però fare un passo in più per poter ampliare ulteriormente i nostri obiettivi. La mia proposta, al riguardo, è che tutti i Comuni conferiscano gli introiti della tassa di soggiorno alla Dmo Dolomiti, il soggetto provinciale attuatore delle politiche di promozione turistica».