Da mesi dicono “no” alla pista da bob a Cortina. Adesso, gli ambientalisti chiedono una prova di «lungimiranza politica» al ministro dello sport Andrea Abodi. E spingono ancora una volta verso Innsbruck. Del resto, le ultime novità arrivate dal Comitato olimpico internazionale, sommate all’aumento dei costi di realizzazione della struttura, danno più di qualche appiglio. Motivo per cui hanno messo nero su bianco le loro richieste, e le hanno inviate in una lettera al Ministero.
«In una intervista rilasciata alla stampa nel gennaio 2023 l’amministratore delegato dell’Olympia World di Innsbruck, che gestisce la pista da bob di Igls, ha confermato la disponibilità della pista austriaca per le competizioni olimpiche senza necessità per l’Italia di una partecipazione ai costi di rinnovamento (30 milioni), peraltro già in cantiere» premettono nella lettera.
«considerato che ad oggi i lavori per la realizzazione del nuovo Sliding Center di Cortina non sono ancora iniziati. Considerato che contro il progetto è stato presentato da Italia Nostra col supporto delle altre associazioni ambientaliste ricorso al Tar del Lazio per annullamento della determina di conclusione della relativa conferenza di servizi di approvazione. Visto che cresce il malcontento della popolazione di Cortina contro il progetto sia per ragioni ambientali sia socio-economiche, chiediamo al ministro di dare prova di lungimiranza politica (e senso pratico) adoperandosi affinché, per una buona riuscita delle Olimpiadi Milano Cortina 2026, le gare di scivolamento vengano spostate presso la pista di Igls-Innsbruck in un’ottica di collaborazione transfrontaliera in vista della quale le autorità austriache e del Tirolo in particolare si sono sempre dichiarate disponibili» scrivono gli ambientalisti. E dicono anche che probabilmente, senza le gare di bob e slittino, «spostando le gare a Innsbruck verrebbe probabilmente meno la necessità della realizzazione di un villaggio olimpico». Chissà…