Un’altra vittoria nelle aule di giustizia per Italgas e il Comune di Belluno. Anche il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dai 42 Comuni facenti parte dell’Atem (l’ambito territoriale ottimale) contro il Comune di Belluno (in qualità di stazione appaltante) e Italgas.
La vertenza riguarda l’assegnazione della gara per l’affidamento della rete di distribuzione del gas in provincia di Belluno. La Quinta sezione del Consiglio di Stato (che aveva deciso di riunire in un unico procedimento i due distinti appelli avanzati dalle amministrazioni comunali: sull’inefficacia della revoca della delega conferita al Comune di Belluno a svolgere le funzioni di stazione appaltante e quella sulla delibera dell’assemblea dei sindaci del 19 dicembre 2019) conferma così la sentenza del Tar del Veneto dell’ottobre 2020.
Resta ora in piedi solo il ricorso al Consiglio di Stato della seconda classificata nella gara, Ascopiave. Pure questo già respinto dal Tar. Se anche l’ultimo gradino della giustizia amministrativa dovesse confermare la sentenza, Italgas sarebbe ufficialmente il nuovo gestore della rete del gas in provincia di Belluno.
Resta in piedi la questione penale, con il rinvio a giudizio del sindaco di Feltre, Paolo Perenzin, del sindaco di Quero e amministratore unico di Bim infrastrutture Bruno Zanolla e del direttore tecnico della società, nonché ex senatore, Giovanni Piccoli. I tre sono accusati di turbativa d’asta, per aver cercato di bloccare la gara in tutti i modi, anche con pressioni sul responsabile unico del procedimento, la dirigente del Comune di Belluno Maura Florida, perché l’annullasse.
