Galleria per svuotare il lago e bypassare il centro di Alleghe: progetto da 85 milioni

Galleria per svuotare il lago e bypassare il centro di Alleghe: progetto da 85 milioni

Un’opera sola. Avveniristica. Chiamata a un compito essenziale, quello di togliere. Togliere l’acqua dal lago, nella maniera più rapida possibile in caso di piene; e togliere il traffico dal centro di Alleghe. Una galleria, con due funzioni quindi: scolmatrice la prima, viaria la seconda. Della serie prendi due e paghi uno. Anche se il costo è quasi proibitivo: 85 milioni di euro. Tanto vale l’idea progettuale preparata dalla Regione Veneto e inserita all’interno del Piano regionale ripresa e resilienza, da finanziare con i fondi del “Recovery” (come altre opere grandiose: Una galleria sotto il Visentin: ecco il progetto per evitare allagamenti in Alpago; Un tunnel sotto il Sella, maxiprogetto da 400 milioni di euro per superare i quattro passi).

Il progetto parte da un problema, riscontrato due volte negli ultimi anni. Con Vaia e poi a fine agosto dello scorso anno. Vale a dire le piene del lago, figlie anche di una grande quantità di detriti e di ghiaie che hanno alzato il letto del bacino. Fatto sta che nell’ottobre 2018 l’acqua si alzò e provocò diversi allagamenti. E pochi mesi fa il livello raggiunse i sacchi di sabbia posizionati a protezione del paese. 

La galleria scolmatrice permetterebbe di togliere velocemente l’acqua dall’invaso. Ma avrebbe anche un altro scopo. Basta allargare lo scavo del tunnel, per farci passare oltre ai tubi anche le auto. E realizzare così una galleria stradale che funga da tangenziale. L’altro problema di Alleghe è proprio il traffico in centro nei giorni di grande afflusso, sia d’estate che d’inverno (e non ci sono spazi per varianti alla 203 Agordina, se non in galleria). Il progetto favorirebbe anche la creazione di un sistema di piste ciclopedonali, ottime per il rilancio turistico.

La Regione ha già calcolato l’intervento, in due schede del Recovery, per un totale di 85 milioni di euro. I tempi? Secondo Venezia si può chiudere l’iter progettuale già quest’anno, per avviare i cantieri nel 2022 e chiudere il tutto entro la fine del 2026.

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