Gal Prealpi Dolomiti, stallo sul nome del nuovo presidente

Gal Prealpi Dolomiti, stallo sul nome del nuovo presidente

Il Gal Prealpi Dolomiti ha il suo nuovo presidente. Anzi, no. Non ancora. Slitta la nomina del successore di Alberto Peterle a capo dell’ente misto pubblico – privato che promuove lo sviluppo del territorio rurale della Valbelluna, dell’Alpago e del Feltrino attraverso la partecipazione a bandi europei. 

Ieri doveva essere il giorno dell’annuncio, con tanto di conferenza convocata all’ex chiesa di San Pietro, a Mel di Borgo Valbelluna. Invece niente, tutto rinviato. Come mai? Cosa c’è dietro questo improvviso dietrofront? Nient’altro che un gioco di veti politici. I 29 soci pubblici del Gal Prealpi Dolomiti (ovvero tutti i Comuni dell’Alpago, del Feltrino e della Valbelluna, più il Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, la Provincia, quattro Unioni montane, il Consorzio Bim e l’istituto “Della Lucia”) a cui spetta per consuetudine la scelta del presidente non si sono ancora messi d’accordo. Eppure qualche settimana fa tutto sembrava fatto.

Al presidente uscente Alberto Peterle, sindaco di Alpago – di area Centrodestra – avrebbe dovuto succedere Milena De Zanet, primo cittadino di Limana, in orbita Fratelli d’Italia. Un nome sul quale ha spinto forte da subito il partito del senatore De Carlo, forte di una crescita impetuosa, per iscritti e consenso, in provincia, e che avrebbe garantito anche l’alternanza territoriale: dopo un sindaco dell’Alpago sarebbe stata la volta della Valbelluna. 

A questo disegno si sono però opposti alcuni primi cittadini del Centrosinistra, tra i quali Stefano Cesa (Borgo Valbelluna), Stefano Deon (Sedico) e Nicola Castellaz (Pedavena), contestando la mancata alternanza politica (ad un sindaco di Centrodestra dovrebbe succederne uno di Centrosinistra). Ieri mattina l’ennesima riunione avrebbe dovuto sciogliere l’impasse. Si è registrata, invece, una nuova fumata nera, con i sindaci fermi sulle loro posizioni:

«Non siamo riusciti a trovare accordo, né sul mio nome né su altri – spiega Milena De Zanet – per cui abbiamo deciso di prenderci ancora qualche giorni di riflessione. La volontà di tutti è di arrivare ad una decisione condivisa, non ha alcun senso forzare la mano e andare ai voti». 

Nuovo appuntamento, quindi, tra due settimane circa. Nel frattempo si lavora per trovare una soluzione. Che non appare semplice. Il nome di De Zanet è ancora sul tavolo ed è nonostante tutto il più gettonato: sarà compito delle diplomazie cercare di convincere i riottosi. Se tutti gli sforzi dovessero però risultare vani bisognerà passare a piani alternativi. Una soluzione che potrebbe mettere d’accordo tutti – o quasi – sarebbe, ad esempio, un nuovo mandato di Alberto Peterle, a capo del Gal Prealpi Dolomiti dal 2018. Ma in questo caso bisognerebbe persuadere il diretto interessato, per nulla convinto di mantenere ancora il comando. 

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