Piccoli, ma costosi. I Comuni con pochi abitanti, prima o poi, saranno costretti a fondersi. Lo dice la Fondazione Think Tank Nord Est che ha fatto i conti in tasca ai municipi. Conti in tasca che incidono anche sui cittadini, visto che le dimensioni di un Comune, tra servizi e funzionamento della macchina amministrativa, bevono metà della spesa corrente.
Significa che per tenere “acceso” l’interruttore di un Comune con meno di 1.000 abitanti, se ne va metà delle entrate normali. In provincia di Belluno sono 17. Si sale a 35 considerando quelli sotto i 2.000 abitanti. E addirittura a 51 se si sceglie come confine quello dei 5.000 residenti. Insomma, un mare di piccoli Comuni in montagna. Ergo, un mare si spese.
LO STUDIO
Secondo lo studio della Fondazione Think Tank Nord Est, condotto sui bilanci dei Comuni italiani, la spesa corrente pro capite media dei municipi, suddivisi per classe demografica, disegna una curva a “U”: il dato è più elevato nei Comuni più piccoli (il valore massimo si raggiunge nei municipi con meno di 500 abitanti con 1.843 euro pro capite), per poi scendere gradualmente fino a raggiungere il minimo negli enti locali con una popolazione compresa tra i 10.000 e i 20.000 abitanti (774 euro). Oltre questa soglia il valore risale, senza però raggiungere un nuovo massimo.
Ancora più significativa l’analisi relativa alle sole spese amministrative, che comprendono i servizi istituzionali, generali e di gestione. Infatti, in questo caso la distribuzione disegna una sorta di “L”: il valore pro capite massimo si registra nei micro Comuni (968 euro pro capite), scendendo fino a toccare il dato più basso nella classe di municipi con una popolazione da 20.000 a 50.000 abitanti (216 euro).
Sono poi sempre i Comuni più piccoli che si vedono assorbire una quota maggiore di spesa dalle funzioni amministrative: oltre metà della spesa corrente dei micro municipi, infatti, viene dedicata al funzionamento della macchina amministrativa. La quota scende gradualmente, man mano che aumenta la dimensione degli enti locali, raggiungendo il valore più basso oltre i 250.000 abitanti (20%).
I piccoli Comuni hanno quindi pochissimi margini di manovra a livello di bilancio e in proporzione costano di più ai contribuenti.
In foto: Zoppè di Cadore, meno di 200 abitanti