Conoscere il mondo delle api: dalla A alla Z. Anzi, “Dalla A alla bzzzzz”. Prosegue il nostro alfabeto “apistico”, curato da Claudio Mioranza. Ecco il nono capitolo
F di Fuco: rappresenta l’elemento maschile del super organismo alveare. I fuchi vengono allevati in primavera e a inizio estate, quando sono presenti nell’ambiente api regine vergini da fecondare. Sono poche centinaia per alveare, ma importanti. Perché i più forti, con l’accoppiamento, garantiscono i migliori standard della loro linea genetica alle future generazioni di api nascenti.
A differenza delle api operaie, una volta raggiunta la maturità sessuale, il fuco non partecipa ai frementi lavori dell’alveare: si ciba delle scorte depositate nei favi dalle sorelle e, grazie al suo possente torace, compie numerosi voli all’esterno: a volte spostandosi anche di chilometri fra apiari e apiari, tollerato anche in famiglie non di appartenenza.
Il suo unico e importante compito sarà quello di girovagare, talvolta riunendosi fra loro in particolari areali di fecondazione (detti harem), scrutando con i suoi grandi occhi il cielo alla ricerca di una regina da fecondare con un accoppiamento in volo. Solo alcuni di essi realizzano lo scopo, mentre l’organo rimane attaccato alla regina e il fuco, nel tentativo di divincolarsi, muore eviscerato. I fuchi sopravvissuti, inoltre, diventano superflui alla fine della stagione dell’accoppiamento, e quindi espulsi dalle sorelle api operaie dall’alveare: incapaci di bottinare, moriranno per inedia.
Un meccanismo raffinato, ma crudele che evidenzia ancora una volta la razionalità e l’alta specializzazione di questo incredibile insetto!
Alla prossima puntata!
Claudio Mioranza – Apicoltore dolomitico