Flash mob in Marmolada: «Stop agli impianti di risalita, difendiamo la montagna»

Flash mob in Marmolada: «Stop agli impianti di risalita, difendiamo la montagna»

 

«Fermiamo lo sfruttamento indiscriminato delle montagne, basta con i nuovi impianti di risalita». Il messaggio, forte e chiaro, arriva dalla Marmolada. E, in particolare, dal mondo ambientalista: «Da sempre – spiegano – la Regina delle Dolomiti è stata una montagna simbolo del nostro patrimonio naturalistico, amata e conosciuta in tutto il mondo. Pensiamo sia arrivato il momento di cambiare direzione e andare verso un modello turistico che esuli dalle logiche dei grandi numeri e del turismo di massa. Caratteristiche che sono alla base della redditività economica degli impianti di risalita».

Proprio gli impianti, a detta degli attivisti, non sono più sostenibili: «L’aumento dei costi di manutenzione (innevamento, bacini artificiali) dovuto ai cambiamenti climatici sta portando a un’insostenibilità economica e all’intensificazione di campagne di marketing per la conquista di nuovi mercati. D’altro canto, sempre maggiore è il desiderio da parte dei turisti di stare a contatto con la natura e con la cultura del luogo in cui hanno deciso di trascorrere le loro vacanze. L’emergenza sanitaria sta mettendo a nudo le criticità e i limiti dei grandi numeri nel turismo e la stagione appena trascorsa ha evidenziato la necessità di sviluppare un turismo montano diversificato per tipologia di offerta. In questo senso, il progetto del carosello in Marmolada, con il collegamento di passo Fedaia a Sass Bianchet, e un eventuale collegamento Trentino-Veneto, ci indigna». 

A preoccupare è l’impatto paesaggistico: «Con la costruzione di nuovi piloni e una nuova stazione in mezzo al versante nord della Marmolada, si andrebbe a sfregiare definitivamente la dignità della montagna già compromessa dai precedenti interventi umani». Le linee guida sono chiare: «Sostenibilità ambientale, economica e sociale per un progetto di riqualificazione turistica orientata alla rivalorizzazione delle risorse naturalistiche e storico-culturali, in una chiave di lettura esperienziale. Un progetto che vuole rilanciare la Marmolada come esempio da seguire per un nuovo modello di sviluppo sostenibile».

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