Farina (FdI): «Stati generali dei sindacati militari, il Pd li diserta»

Farina (FdI): «Stati generali dei sindacati militari, il Pd li diserta»

L’intervento del responsabile del Dipartimento provinciale Difesa di Fratelli d’Italia, Alessandro Farina 

Lo scorso luglio, a Roma, si sono tenuti gli Stati generali dei neonati sindacati militari. 

Un evento di portata storica che ha visto insieme 18 sigle sindacali appartenenti a tutte le Forze Armate, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza. Uniti nell’obiettivo comune di fare un passo in avanti per riconoscere ai militari una tutela sindacale in linea con la Costituzione Italiana, facendo appello alla politica per riaprire un dialogo con chi rappresenta il personale, risolvendo le criticità di una legge oramai troppo attesa dal personale militare e creando un sistema sindacale al passo con i tempi, senza dover rinunciare ai diritti. 

Purtroppo tra i politici relatori invitati – per Fratelli d’Italia era presente l’On. Salvatore Deidda – è mancata la rappresentanza del Partito Democratico.

Il Pd ha disertato gli Stati generali dei sindacati dei militari e, stando agli ultimi emendamenti presentati dal senatore Vattuone, il dimostra a tutta la categoria dei militari, di essere un partito sordo e distante rispetto le rivendicazioni del personale militare. 

Di fatto, il partito di Letta ha preso il posto del M5S nel farsi carico di portare avanti un DDL che rischia di anestetizzare la sentenza n.120/2018. 

I senatori Pinotti e Vattuone spingono per una legge che se applicata, umilierebbe circa 350mila lavoratori militari, strizzando l’occhio alla casta più che ai lavoratori. 

Al termine della due giorni e dopo gli interventi dei segretari generali, le Organizzazioni Sindacali militari concordi e unite, hanno dichiarato l’apertura di uno stato di agitazione che durerà fino a quando non ci sarà un reale confronto tra le parti, questo per far comprendere alla politica la necessità di un processo di sindacalizzazione nel rispetto del dettato Costituzionale, che porti al riconoscimento della piena agibilità sindacale e dei diritti, a tutela di tutto il personale militare.

Durante gli stati generali, Fratelli d’Italia ha ribadito ancora una volta, come in questi anni la proposta di legge è stata inquinata sopratutto dalla propaganda del M5S che ha portato troppe aspettative e divisioni tra il personale militare. 

Fratelli d’Italia, ha sempre giocato un ruolo di dialogo, non cadendo nella trappola dei facili slogan e promesse strappa applausi, questo perché siamo fermamente convinti che la Difesa e le Forze Armate devono crescere compatte e non scontrarsi al proprio interno. 

Nessuno, tanto meno gli Stati Maggiori, hanno cercato di condizionarci o convincerci a prendere posizione. 

Come detto dal  Salvatore Deidda: «Siamo un partito che dibatte al proprio interno e tiene conto di ogni opinione e continueremo ad agire in questo modo». 

Ad oggi nessun decreto è stato attuato per agevolare l’attività delle associazioni e una collaborazione con la rappresentanza, neanche l’uso gratuito dei locali delle Caserme e delle Basi o una regola chiara sull’attività comunicativa: tutti emendamenti proposti da Fratelli d’Italia Camera e rigorosamente bocciati. 

Oggi il progetto di legge è bloccato in Commissione al Senato e a quanto pare per mancanza di copertura economica, ma forse anche di volontà politica. 

Nonostante questo, siamo sempre aperti al dialogo e al confronto partendo dal territorio provinciale. 

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